Aeroporto di Catania bloccato dall’Etna e poi riaperto

Corriere di Ragusa Sicilia

Aeroporto di Catania bloccato dall’Etna e poi riaperto

CATANIA – L’aeroporto di Catania è rimasto inattivo per molte ore, a causa dell’attività eruttiva dell’Etna e la contestuale emissione di cenere vulcanica. Era stata disposta la chiusura dei settori di spazio aereo B2 e B3. La pista non era agibile a causa di una copiosa ricaduta di cenere vulcanica sul campo. Erano quindi stati sospesi sia gli arrivi che le partenze. Nel pomeriggio di venerdì la Sac, società di gestione dell’aeroporto di Catania, ha comunicato che l’Unità di crisi ha disposto la riapertura totale e completa dello scalo.

Intanto torna a placarsi l’Etna, dopo la fase parossistica iniziata dal cratere Voragine con un’intensa attività stromboliana e culminata con fontane di lava incandescenti e l’emissione di una nube alta quasi 5 chilometri. Anche i valori del tremore vulcanico, indicatori dell’energia dei condotti magmatici dell’Etna, sono precipitati nella notte dalla zona rossa a quella gialla e sono, al momento ancora in caduta, anche se su livelli medio alti. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, in una nota ha confermato che l’attività di fontana di lava del Cratere Voragine iniziata alle 18.15 di giovedì «Si è gradualmente affievolita nel corso della notte per poi cessare intorno alle 3:50 di venerdì» e che “dopo la fine della fontana di lava si è mantenuta per circa un’ora attività stromboliana». «L’attività eruttiva – continua l’Ingv nella nota – ha prodotto una colonna eruttiva alta 4.500 metri sul livello del mare che si è propagata in direzione Sud Est provocando una cospicua ricaduta di cenere su diversi abitati dell’area sud orientale etnea e fino a Siracusa ed oltre».

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