RAGUSA – Il vescovo di Ragusa monsignor Giuseppe La Placa, dopo lungo e meditato periodo di discernimento, nella preghiera personale e nell’ascolto dei vicari foranei, di numerosi sacerdoti e membri del popolo di Dio, ha provveduto ad alcuni avvicendamenti. Coinvolgono direttamente alcuni presbiteri e le loro comunità, «ma – specifica il vescovo – riguardano, nella comunione che ci unisce, tutta la Chiesa di Ragusa». Nel complesso si tratta di 23 nomine che interessano parrocchie, seminario interdiocesano, cappelle di monasteri e case di riposo, fondazione San Giovanni Battista. I movimenti si registrano a Comiso, Vittoria, Ragusa, Santa Croce Camerina e Monterosso Almo. Per quanto riguarda le parrocchie interessate, a vario titolo ai nuovi incarichi, sei sono a Comiso, sette a Ragusa, nove a Vittoria, una a Santa Croce Camerina e una a Monterosso Almo. Gli avvicendamenti saranno operativi a partire dalla prima domenica di settembre.
Monsignor La Placa, nel comunicare le nuove nomine, che come consueto avvengono nel periodo estivo per non impattare sull’attività pastorale, ha inviato una lettera ai sacerdoti e alle comunità parrocchiali per spiegare come questi avvicendamenti si pongano «nella linea di una visione fresca e dinamica di Chiesa» e in una «logica di comunione che ci fa amare la nostra Chiesa, che è di tutti in ogni sua espressione, al di là di parrocchie, gruppi e “appartenenze” varie».
Il vescovo ammette quindi quanto sia stato impegnativo operare il discernimento e prendere ogni decisione per via del «numero dei sacerdoti» e di «molti altri condizionamenti, non solo dell’età, che rendono complesso ogni intervento». Ai sacerdoti chiede quindi «una particolare partecipazione» e analoga «disponibilità» è chiesta alle comunità parrocchiali. Monsignor La Placa conclude ringraziando «ciascun presbitero per la pronta e generosa disponibilità. So – aggiunge – che a volte non è facile, ma so anche che ci dà pace avere la certezza, vivendo l’obbedienza, di fare la Sua santissima volontà». Un ringraziamento il vescovo lo rivolge anche alle singole comunità alle quali chiede «di accogliere nella fede quanto disposto: l’affetto che vi lega ai vostri presbiteri è cosa buona e posso comprendere la fatica di un distacco. Tuttavia, alziamo lo sguardo e facciamo nostro l’orizzonte più ampio della comunità diocesana: il Signore non mancherà di benedirci, anche con il dono di sante vocazioni al ministero ordinato».
LA REAZIONE DI PADRE FLORIDIA
Il parroco don Pietro Paolo Floridia, preso atto della volontà del vescovo e in profonda obbedienza, accoglie la decisione del trasferimento a Vittoria, congratulandosi con l’eletto parroco don Peppino Antoci, augurandogli fecondo apostolato e abbondanti frutti di grazia. Così è scritto in un post apparso in serata sul profilo della chiesa madre di San Giorgio. “Nel frattempo – continua ancora don Floridia – saluta e benedice la nuova comunità che gli é stata affidata”. Vale a dire quella della parrocchia della Resurrezione a Vittoria.
LA PETIZIONE DEI PARROCCHIANI
I parrocchiani avevano raccolto in pochi giorni oltre 600 firme, provenienti da ogni parte della città e della diocesi affinché padre Pietro Floridia non fosse trasferito altrove dopo decenni trascorsi al Duomo di San Giorgio. “I figli spirituali del parroco Floridia sono centinaia, battezzati – si legge nella nota – perderebbero il punto di riferimento spirituale vitale che ha permesso loro di liberare la propria esistenza dalle angosce che la vita riserva, testimoni di quanto bene ha fatto questo sacerdote dalla incrollabile fede, pastore e guida spirituale per tante anime che sono state per mezzo suo liberate e ricondotte a Dio. Non si comprende il motivo per il quale egli dovrebbe essere sradicato dopo circa 40 anni dalla sua presenza nel Duomo, oramai a pochi anni dal compimento del 75° anno di età che – chiude la nota – segnerebbe il pensionamento canonico”.