Spaccio di cocaina, hashish e marijuana a Pozzallo: chi non pagava veniva picchiato. Arresti e denunce, tra cui un modicano

Corriere di Ragusa Cronaca

Spaccio di cocaina, hashish e marijuana a Pozzallo: chi non pagava veniva picchiato. Arresti e denunce, tra cui un modicano

POZZALLO – Nell’ambito dell’operazione “Pietra Tombale” che ha portato allo smantellamento di un racket delle estorsioni al cimitero comunale di Pozzallo, con arresti e denunce, tra cui l’imprenditore edile 33enne del posto diventato il terrore dei suoi colleghi taglieggiati, i carabinieri hanno anche scoperto un vasto e radicato giro di spaccio di cocaina, hashish e marijuana. La droga era reperita a prezzo “di favore” nel capoluogo etneo e rivenduta agli assuntori locali, alcuni dei quali venivano intimiditi o picchiati se non erano in grado di pagare.

L’operazione ha richiesto il coinvolgimento di reparti dell’Arma dislocati anche al di fuori della competenza territoriale dei Carabinieri di Modica, arrivando sino alla provincia di Verbania, dove si trovava uno degli indagati, destinatario del provvedimento. Per l’esecuzione è stato predisposto un consistente dispositivo di 60 militari, 20 automezzi, un elicottero e 3 unità cinofile, tale da assicurare la realizzazione delle attività nel pieno rispetto dei crismi di sicurezza sia per gli operanti che per i soggetti colpiti dal provvedimento.

Gli indagati, a vario titolo e limitatamente alle rispettive responsabilità, devono rispondere detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti continuata e aggravata, poiché commessa in concorso tra loro. I provvedimenti restrittivi sono stati disposti dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ragusa, su richiesta della procura iblea, e sono il risultato della costante ed incessante attività investigativa che i carabinieri della stazione di Pozzallo, attraverso sia metodi investigativi tradizionali, con l’osservazione degli spostamenti e delle frequentazioni dei soggetti di interesse operativo, sia attraverso gli accertamenti documentali finalizzati all’acquisizione di notizie di reati di rilievo, hanno posto in essere per più di un anno.

La droga viaggiava lungo l’asse Catania Pozzallo e si aggirava sui 50.000 euro di valore di mercato. I rapporti tra i soggetti dediti alla vendita e i loro acquirenti, come accennato, sono stati caratterizzati da minacce e violenze fisiche, verificatesi quando i consumatori non riuscivano a compensare il debito contratto, ossia il pagamento del prezzo stabilito per la cocaina in 50 euro al grammo. L’implicazione di un vasto numero di soggetti coinvolti nell’attività di spaccio si è evinta dall’identificazione di 20 acquirenti, nonché di 6 fornitori di cocaina, tutti catanesi, già noti aagli archivi per reati specifici.

Le denunce in stato di libertà sono scattate per 2 degli indagati, per aver singolarmente ed in concorso tra loro posto in essere condotte tali da far configurare il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Un soggetto catanese, destinatario dell’obbligo di firma, si è reso irreperibile: le ricerche sono quindi tutt’ora in corso. Infine è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti un modicano trovato in possesso di 38 grammi di hashish e di un bilancino elettronico, pure lui tra i destinatari dell’obbligo di firma.

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