I VANGELI – Un progetto spirituale unico e originale

Corriere di Ragusa Cultura Biblica

I VANGELI – Un progetto spirituale unico e originale

I VANGELI – Costituiscono un progetto spirituale unico e originale 

 I Vangeli appartengono ad un “genere letterario” unico e originale, non identificabile con nessuno dei generi letterari antichi. Pur non essendo opere di storia, tuttavia rientrano nel genere storico poiché raccontano fatti realmente accaduti. Ma il loro genere letterario è del tutto particolare, perché hanno un carattere di annuncio e il loro scopo è di provocare la decisione alla fede.

I Vangeli rappresentano “l’essenza” di un movimento religioso che si stacca progressivamente dal giudaismo, a partire dal I° secolo d.C., per dare vita alla nuova dottrina del cristianesimo. Grazie alla ‘nuova fede’ suggellata da Gesù, sorge una nuova comunità cristiana rinnovata nello Spirito, chiamata ad essere testimone di Gesù risorto. Il dono dello Spirito elargito da Gesù, prima del suo ritorno al Padre, rivela il senso profondo delle cose e guida gli Apostoli a rileggere tutta l’attività svolta da Gesù nel corso del suo ministero terreno finalizzato alla proclamazione della “Buona Novella”. L’annunzio del “Vangelo” esce dagli stretti confini d’Israele per toccare i diversi punti dell’impero romano e raggiungere tutti i popoli della terra.

I Vangeli descrivono la figura di Gesù e il suo insegnamento, ossia quello che ha detto e ha fatto durante il suo ministero terreno fino alla morte e risurrezione. Più che biografie, vanno considerati nell’insieme come testimonianze di storia e di fede, frutto delle esperienze religiose e delle riletture fatte dalle varie comunità cristiane primitive dopo gli eventi pasquali (passione, morte e risurrezione).

I Vangeli incarnano il lavoro degli evangelisti mirato a trasmettere l’ultima tappa del “Progetto della Salvezza” che Dio ha inviato all’umanità per mezzo del Figlio  Gesù, servendosi di persone con culture e motivazioni differenti. La lettura dei testi evangelici non va fatta tanto in una prospettiva storico-razionale, quanto invece in una direttiva teologico-spirituale.

I Vangeli sono narrazioni al servizio della predicazione, e testimonianze non solo di una fede ma anche di accadimenti. Infatti, non si può pensare di preservare la fede enfatizzando la divinità di Cristo a detrimento della sua vera umanità, né si può ritenere di inquadrare la figura di Gesù, storicamente accertata sul piano spirituale e teologico, al di fuori di un ambiente di vita reale.

I Vangeli nascono nel momento in cui i testimoni della prima ora stavano per scomparire, sotto la spinta determinata dall’urgenza di mettere per iscritto la buona notizia, di lanciare il grido dell’araldo, il “kerygma” cristiano. Geografia, topografia, paesaggi, situazione politica e sociale erano considerati secondari da quegli araldi della fede, banditori di salvezza. Interessavano solo come elementi di cornice redazionale, necessari ad inquadrare l’azione e l’insegnamento del Cristo risorto in un contesto reale. La loro unica preoccupazione era rivolta a dare un significato spirituale alle parole e agli atti di Gesù, e a suscitare nel lettore la fede nella persona del Cristo Salvatore del mondo, mettendo in luce la sua umanità e il suo infinito amore per gli uomini.

Lo “spirito finale” che deve motivare la lettura dei Vangeli, quindi, non può né deve limitarsi alla ricerca delle intenzioni che hanno spinto gli evangelisti, ognuno per proprio conto, a raccontare l’esperienza terrena di Gesù, ma soprattutto a ricercare e a cogliere il “senso unitario” del messaggio spirituale teologico che emana da quattro letture apparentemente diverse tra loro. Per poter capire il messaggio veicolato dai Vangeli, sia nella globalità che sul piano della coerenza del messaggio di salvezza, è indispensabile combinare la “lettura diacronica”, che mette in evidenza l’apporto narrativo del singolo evangelista-redattore, con la “lettura sincronica”, che consente di coglierne l’unità spirituale e teologica.

I Quattro Vangeli”, in conclusione, formano quattro letture <diversificate> sul piano storico-narrativo, ma ‘sincroniche’ sul piano del messaggio dottrinale. La lettura continua di ciascun vangelo, confrontato con gli altri, consente di mettere in risalto la prospettiva teologica e l’apporto specifico d’ogni evangelista.

In definitiva possiamo affermare che i Vangeli costituiscono “Quattro letture sintoniche” che non si contraddicono affatto, ma che straordinariamente si arricchiscono reciprocamente, integrandosi e completandosi l’un l’altra.

 

Condividi questo