I Valori Spirituali dei Vangeli

Corriere di Ragusa Cultura Biblica

I Valori Spirituali dei Vangeli

I VALORI SPIRITUALI DEI VANGELI

Un manuale d’istruzione per orientare la vita dell’uomo

È singolare che l’etica sviluppata da Gesù non sia rivolta solo a un gruppo di seguaci e di credenti, né necessariamente all’uomo religioso dei tempo. Gesù lancia il suo messaggio soprattutto ai non credenti e ai pagani, vale a dire, come lui stesso afferma, “alle persone che hanno bisogno del medico per essere curate” (ovviamente Gesù allude alle “cure spirituali”). Attraverso i Vangeli Gesù ci invia un vero e proprio manuale d’istruzione”, contenente valori di riferimento religiosi, principi morali di carattere universale e norme di condotta in grado di orientare la coscienza dell’uomo verso il bene, indicandogli il cammino da percorrere per realizzare pienamente le proprie esigenze vitali di fronte all’enigma dell’esistenza.

Per l’epoca in cui visse, la dottrina proclamata da Gesù rappresentava una morale che stava agli antipodi delle altre etiche religiose dominanti, primo fra tutte il giudaismo, ricco di prescrizioni igieniche, di minuzie legalistiche e di incomprensibili divieti. Gesù getta luce sul mistero di Dio e nello stesso tempo fornisce gli strumenti per interpretare la natura dell’uomo e scoprire il mistero della sua esistenza.

Il racconto dell’esperienza terrena di Gesù narrata nei Vangeli svela che il dolore, la sofferenza e la morte costituiscono quei misteri che, inseriti nell’enigmaticità dell’esistenza, conducono l’uomo a dover verificare incessantemente la propria condizione personale e a scoprire la sua fragilità insita nella natura umana.                        Se egli vuole trovare la soluzione che permetta una via d’uscita di fronte all’enigmaticità dell’esistenza deve inserirsi nel percorso che conduce a Cristo. Questi rimane l’unica scelta grazie alla quale si è chiamati a partecipare ad una vita di comunione, in cui ad ognuno è chiesto di amare il prossimo secondo un metro stabilito da Dio e non dall’uomo.    Nelle sue linee essenziali, sul piano etico e dei comportamenti sociali, la dottrina promossa da Gesù si può riassumere così:

  1. Propone la via dell’amore e del perdono come prassi per realizzare la propria umanità. Gesù attribuisce a questi valori il potere di proteggere la mente scossa da un turbamento irrisolvibile sul piano razionale con il fine di ristabilire un equilibrio psichico perduto. Questo principio raggiunge il suo culmine quando Gesù afferma di amare i propri nemici. Concetti assolutamente inauditi e incomprensibili nell’ambiente giudaico del tempo: nel manuale di giustizia degli Esseni si leggeva ‘I fratelli amino tutti i figli della luce, odino tutti i figli delle tenebre’.
  2. Predica che il bene fatto al nemico o il gesto di solidarietà deve scaturire dal proprio intimo, dal cuore della persona; se è frutto di un calcolo razionale o nasce dal moralismo potrebbe indurre all’ipocrisia o alla stupida esaltazione di se stessi.
  3. Predica l’umiltà, un valore morale sconosciuto alla cultura ebraica, addirittura di significato dispregiativo, che portava a considerare la persona umile ignobile e di basso valore sociale. Gesù ribalta questa concezione attribuendo all’umiltà una qualità di vita cristiana e un valore morale altamente positivo: l’umiltà non è la via della rinuncia, non è l’esito di una sconfitta, ma il risultato di una vittoria dell’amore sull’egoismo.
  4. Considera la povertà un bene. Per il giudaismo la condizione del povero era da considerare come il segno di una scarsa benevolenza divina. Per Gesù, invece, la povertà è esaltata come un bene (i poveri sono detti “beati”), perché ne riconosce il legame con uno tra i valori che danno la salvezza all’uomo: la libertà e il distacco dai beni materiali.
  5. Si pone contro qualsiasi forma di schiavitù. Difende l’assoluta eguaglianza degli uomini, l’emancipazione della donna e il rispetto dell’uomo sulla base del principio che tutti gli uomini sono assolutamente eguali fra loro, per dignità, per diritti e anche per sesso. Gesù, infatti, afferma che anche la differenza di sesso è accidentale e transitoria, solamente legata alla vita terrena dell’uomo. Nella risurrezione tutti diventeranno “angeli” di Dio.

 

Ad una difesa così radicale dell’uomo non era giunta mai nessuna religione o filosofia anteriore a Cristo. Con la venuta di Cristo, per la prima volta nella storia, sono state rilevate apertamente tante situazioni ingiuste e violente sulla faccia della terra, come la schiavitù, l’asservimento della donna, l’emarginazione sociale, la discriminazione razziale. Dopo oltre duemila anni questi principi morali rimangono incredibilmente attuali; ancora oggi, sicuramente, possono costituire un indirizzo e validi punti di riferimento per l’uomo del III° millennio.  

 

 

 

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