“Non ricordo perché ho ucciso Rosalba, forse ero pazzo”

Corriere di Ragusa Cronaca

“Non ricordo perché ho ucciso Rosalba, forse ero pazzo”

GIARRATANA – “Non ricordo perché ho ucciso Rosalba, forse ero pazzo, dopo averla accoltellata mi sono voltato per non vedere il sangue”: queste le frasi salienti pronunciate in aula davanti alla corte d’assise di Siracusa da Mariano barresi, accusato dell’omicidio di Rosalba Dell’Albani, morta a causa di un’unica coltellata alla carotide, che è stata recisa quasi completamente. Non c’erano segni di difesa, la ferita era mortale, la donna è svenuta in pochi secondi a causa della forte emorragia e poi ha perso la vita nel giro più o meno di 10 minuti. La tragica circostanza era stata ufficializzata dal medico legale modicano Giorgio Spadaro, consulente tecnico d’ufficio, che effettuò l’autopsia sul corpo della povera donna uccisa dal cognato Mariano Barresi, accusato di omicidio pluriaggravato, il 4 marzo dell’anno scorso a Giarratana.

L’imputato, per la prima volta presente fisicamente in aula, ha detto di aver agito mentre era fuori di sé, e di aver assunto la consapevolezza della gravità della tragedia irreparabile solo qualche giorno dopo l’omicidio. “Quando ho ucciso mia cognata ero in uno stato catatonico, non dormivo da settimane e per questo ero confuso, assente”. L’uomo è stato descritto dalla moglie e dalla figlia come un tipo taciturno, ossessionato dai soldi e dal timore ingiustificato di cadere in disgrazia. Per questi motivi i rapporti familiari non erano idilliaci, e più volte si era valutata l’ipotesi di ricorrere ad uno psicologo, tuttavia mai concretizzatasi. La prossima udienza è stata dunque fissata al 5 luglio.

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