Modica e Frigintini non sarebbero le stesse di oggi senza l’annessione della frazione rurale da Noto nel 1952. Il 70° anniversario

Corriere di Ragusa Cultura

Modica e Frigintini non sarebbero le stesse di oggi senza l’annessione della frazione rurale da Noto nel 1952. Il 70° anniversario

MODICA – Modica e Frigintini non sarebbero le stesse di oggi senza l’annessione della frazione rurale da Noto negli anni 50 tra arresti, sacrifici, ostruzionismo e speranze: fatti susseguitisi a ritmo frenetico tra il 1946 e il 1952, con tutto quello che ne è scaturito in termini di sviluppo economico e sociale nella frazione di Frigintini fino ai nostri giorni. Lo ha ribadito il professore Francesco Rando, figlio del sindacalista Giovanni Rando, il cui ruolo nella vicenda dell’annessione di Frigintini da Noto a Modica fu fondamentale. Gli atti e tutto il materiale reperito negli archivi della Regione Siciliana e del Comune di Modica sono stati raccolti, selezionati ed inseriti in un volume che celebra il 70° anniversario dell’annessione e pubblicato in questi giorni e distribuito nelle biblioteche scolastiche, comunali e private, disponibile anche in edicole e librerie a beneficio delle future generazioni affinché la storia della frazione rurale diventi patrimonio di tutti e si tramandi di generazione in generazione, come accaduto finora.

“40 giorni di carcere si fece mio padre per il suo ardire di farsi promotore dell’annessione di Frigintini a Modica – ha ribadito il professore Rando – e al termine della carcerazione il pubblico ministero, figlio dell’allora sindaco di Noto, invocò la condanna a ulteriori 4 anni e mezzo. Per fortuna mio padre fu poi assolto per insufficienza di prove. Si accanirono su di lui perché ritenuto, a torto, il più vulnerabile rispetto alla classe dirigente modicana favorevole all’annessione di Frigintini a Modica”.

Il primo tentativo, poi fallito, di annettere Frigintini a Modica risale al 1907. Frigintini, Barco, San Giacomo e Montesano erano abitate al 95% da modicani, al 5% da ragusani, mentre non vi risiedeva nessun netino. Dopo l’avvenuta e agognata annessione, fu stanziata una ingente somma corrispondente agli attuali 80 milioni di euro per la realizzazione di scuole e dell’attuale piazza dedicata al filosofo modicano Ottaviano. “Per chi intraprende cose belle – ha concluso Rando con una punta di commozione – è bello soffrire, qualunque cosa si faccia”.

La presentazione del libro si è tenuta nella gremita aula magna dell’istituto comprensivo “Carlo Amore”, a Frigintini. Un’opera preziosa, nata dalla passione e dall’impegno economico di Salvatore Cannata, Giorgio Giurdanella, Giuseppe Macauda, Carmelo Modica, Francesco e Salvatore Rando, che ha saputo valorizzare il patrimonio storico e culturale di Frigintini, ponendo l’accento sul ruolo fondamentale svolto da Giovanni Rando nella conquista dell’autonomia. A fare gli onori di casa la dirigente scolastica Giulia D’Urso e il dottor Giorgio Giudanella, nell’ambito dei lavori coordinati dal professore Giuseppe Macauda, intervallati dagli interventi musicali dei bravissimi studenti dell’istituto.

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