Rose bianche sulla bara di Peppe Ottaviano. Chiesa gremita a Scicli per i funerali del 40enne

Corriere di Ragusa Attualità

Rose bianche sulla bara di Peppe Ottaviano. Chiesa gremita a Scicli per i funerali del 40enne

SCICLI – Rose bianche sulla bara di Peppe Ottaviano, il 40enne ucciso e trovato senza vita a casa sua. “Oggi prego perché mio figlio possa trovare finalmente la pace che cercava”: queste le commosse le parole della madre. La chiesa di San Bartolomeo Apostolo, dove lunedì mattina sono stati celebrati i funerali, era gremita di parenti e amici della vittima. 5 sacerdoti hanno concelebrato le esequie: don Ignazio La China, padre Giovanni Lauretta, don Davide Lutri, don Giuseppe Agosta, don Pietro Zisa. C’era la chiesa tutta a testimoniare la condivisione del dolore della comunità, non solo quella sciclitana, viste le tante presenze esterne.

LA PISTA ACCLARATA DELL’OMICIDIO
A distanza di una settimana dalla macabra scoperta, c’è un punto fermo nella misteriosa morte di Peppe Ottaviano, sciclitano 40enne molto noto nella sua città: è stato ammazzato. La pista dell’omicidio, mai esclusa dagli inquirenti, è ora avvalorata dai primi esiti dell’autopsia, effettuata la scorsa settimana nella camera mortuaria dell’ospedale Maggiore di Modica dal medico legale Giuseppe Algieri. Dall’esame autoptico sono emersi gravi traumi interni sul corpo del giovane, oltre alle ferite al viso già ben visibili al momento del ritrovamento nell’abitazione di via Manenti.

LE COSTOLE ROTTE E LA FRATTURA ALLA TESTA: UN PESTAGGIO SELVAGGIO
L’autopsia ha accertato la rottura di 4 costole e la frattura della teca cranica, che lascia presupporre con certezza che Peppe Ottaviano sia stato pestato a morte da una o più persone, anche utilizzando un corpo contundente, non trovato sulla scena del crimine. Il cerchio potrebbe chiudersi a breve almeno con un arresto, che sarebbe imminente, anche se ancora non confermato da fonti investigative. Gli inquirenti hanno visionato le immagini di telesorveglianza della zona del centro storico adiacente la casa di Ottaviano e sentito diverse persone che lo conoscevano, individuando anche coloro che avrebbero trascorso con lui le sue ultime ore di vita, e probabilmente quindi le ultime ad averlo visto vivo: tra loro anche una donna, che sarebbe stata in casa della vittima assieme ad almeno altre 2 persone.

QUELLA DONNA CHE HA TRASCORSO CON LA VITTIMA GLI ULTIMI MOMENTI
Una volta esclusa quindi la possibilità di un evento accidentale (come un incidente domestico) o di traumi auto inferti (ipotesi, questa, fin da subito apparsa molto remota) le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Ragusa e radiomobile della compagnia di Modica e della tenenza di Scicli si concentrano, come accennato, sull’ipotesi di omicidio. Intanto è stata smentita dagli inquirenti la circostanza del ritrovamento in casa della vittima di un portafogli gonfio di denaro, circa 5.000 euro, riportata da alcuni organi di stampa e priva di fondamento. Buio assoluto, almeno per il momento, sul movente. Da accertare poi se si sia trattato di un omicidio premeditato, oppure di un delitto d’impeto. Tracce di sangue erano state trovate sulle scale e in camera da letto, dove giaceva il corpo privo di vita dell’uomo, che sarebbe morto nella notte tra sabato e domenica scorsi.

LA VITTIMA E’ STATA PICCHIATA A CASA SUA O ALTROVE?
Da chiarire anche se il pestaggio mortale sia accaduto altrove: non è escluso difatti che Ottaviano possa aver guidato, ferito e dolorante, fino a casa, forse per chiedere aiuto o auto medicarsi, e sia poi svenuto. Ma è probabile che l’alterco fatale possa essere scoppiato nella stessa casa del ritrovamento del corpo, dal momento che il giovane era stato in compagnia di alcuni amici, tra cui una donna, come testimoniato dai bicchieri e dalle cicche di sigaretta sul posacenere sporchi di rossetto. Secondo le testimonianze di alcuni vicini di casa, Ottaviano avrebbe parcheggiato la sua Audi Q3 Sportback verdina sabato notte e non sarebbe più uscito di casa. Domenica sera alcuni parenti che non riuscivano a mettersi in contatto con lui, avevano chiamato i carabinieri, che avevano fatto la macabra scoperta. in settimana sono attesi importanti sviluppi nelle indagini, con almeno un arresto, come accennato, da parte dei carabinieri che stanno mettendo in queste ore insieme gli ultimi tasselli del puzzle.

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