Sequestro di beni per 400.000 euro a un residente a Vittoria ritenuto socialmente pericoloso

Corriere di Ragusa Cronaca

Sequestro di beni per 400.000 euro a un residente a Vittoria ritenuto socialmente pericoloso

RAGUSA – Sequestro di beni per circa 400.000 euro a carico di un residente a Vittoria, di origini straniere, eseguito dalla polizia su disposizioni del tribunale di Catania, sezione misure di prevenzione. Il destinatario della misura di prevenzione è un uomo di 39 anni che da subito , secondo gli inquirenti, ha dimostrato una spiccata attitudine al crimine con la commissione di numerosi reati di grave allarme sociale che gli sono valsi condanne per ricettazione, furto, porto abusivo di armi, caporalato e violazione delle norme in materia della sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’esame della sua condotta antigiuridica aveva già determinato il questore di Ragusa a richiedere l’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. Il tribunale di Catania, nel 2022, ritenendo sussistere gli elementi della pericolosità sociale, aveva accolto la proposta e pertanto il 39enne era già da quella data soggetto alle prescrizioni limitative della libertà personale.

Di recente, dopo le approfondite ricerche e valutazioni, si è evidenziata una consistente sproporzione tra i redditi dichiarati ed il patrimonio allo stesso direttamente o indirettamente riconducibile, tale da farlo ritenere di ingiustificata provenienza e pertanto frutto di attività illecite. L’attività della polizia di Stato e della sezione misure di prevenzione del tribunale di Catania è stata caratterizzata inoltre dalla necessità di intervenire rapidamente, al fine di impedire che il 39enne potesse incamerare delle somme di denaro, quale indennità di esproprio di beni per pubblica utilità da parte dell’Anas.

Oggetto del sequestro ai fini della successiva confisca è stato infatti un compendio immobiliare costituito da una villa con annessa piscina, di recente costruzione, che ricade in una zona interessata dai lavori della “variante alla strada statale 115”. L’intervento tempestivo ha così permesso di tutelare le finanze pubbliche in quanto l’Anas ha già versato una parte del valore dell’immobile alla cassa depositi e prestiti. Tali somme non erano ancora entrate nella disponibilità dell’uomo, in quanto da quest’ultimo era stata fatta richiesta di un ulteriore indennizzo per il quale è in corso il procedimento.

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