Smettere di fumare in gravidanza è possibile con gli strumenti giusti. Ecco le alternative

Corriere di Ragusa Nazionale

Smettere di fumare in gravidanza è possibile con gli strumenti giusti. Ecco le alternative

Non esiste medico che non consigli a una donna fumatrice in gravidanza di smettere di fumare. Ma nella maggior parte dei casi, sono le donne stesse che, appena scoprono di essere incinte o se stanno pianificando una gravidanza, vogliono smettere di fumare o cercare di ridurre il più possibile il consumo di sigarette. Abbandonare il vizio del fumo, si sa, è spesso un’impresa molto ardua, ma se ci si affida agli strumenti giusti, non è poi così impossibile come in molti fumatori pensano. Ecco i consigli della Fondazione Umberto Veronesi.

Fumo in gravidanza? Smettere di fumare si può
La Fondazione Umberto Veronesi da decenni si occupa di lotta al fumo, e si avvale della collaborazione della dottoressa Elena Munarini, psicologa e psicoterapeuta presso il Centro antifumo Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, per aiutare le donne a smettere di fumare in gravidanza.
Il primo consiglio della dottoressa Munarini è quello di ricorrere alle terapie farmacologiche, fra cui le terapie a base di nicotina, solo se la forza di volontà e il supporto psicologico e motivazionale di un professionista non siano sufficienti. La terapia nicotinica (generalmente a base di gomme da masticare, caramelle o inalatore di nicotina) va comunque seguita dietro indicazione medica, con il dosaggio minimo e per un arco di tempo molto ridotto. Anche se sarebbe consigliabile evitare del tutto, e sotto qualsiasi forma, l’assunzione di nicotina in gravidanza.

Alcune fumatrici potrebbero decidere di passare alla sigaretta elettronica in gravidanza, poiché questi dispositivi sarebbero meno dannosi rispetto alle classiche sigarette e potrebbero essere un valido sostituto alla nicotina. Tra i migliori liquidi per sigarette elettroniche ci sono quelli privi di nicotina o con basse percentuali, dunque la fumatrice potrebbe allontanarsi dalla dipendenza da nicotina in maniera graduale, fino a smettere del tutto di assumerla.

Altre donne, come sostituti della nicotina, potrebbero preferire l’uso del cerotto alla nicotina, uno strumento però sconsigliato in gravidanza perché implica un rilascio costante di nicotina.
Non esiste, dunque, uno strumento per smettere di fumare che vada bene per tutte le donne in generale, ma bisogna trovare quello che più si adatti alle preferenze individuali delle gestanti e che meglio riducano i sintomi di astinenza da nicotina.

In caso di gravidanza programmata, sarebbe opportuno smettere di fumare almeno tre mesi prima dell’inizio della gravidanza, anche se l’importante è che si smetta. Se la gravidanza arriva inaspettata e si smette di fumare magari al terzo o quarto mese di gestazione, il corpo godrà comunque dei benefici dell’assenza di nicotina, che aumenteranno con il passare delle settimane lontane dal fumo.

Fumo e gravidanza: e durante l’allattamento?
Sono molte le donne che, dopo aver smesso di fumare durante la gravidanza, ricominciano a fumare dopo aver partorito. Una soluzione definitiva potrebbe essere quella di svapare piuttosto che fumare, o comunque di fumare a distanza dal momento dell’allattamento. Il consiglio è quello di fumare subito dopo aver allattato, così il corpo ha a disposizione le due ore di emivita della nicotina per smaltirla e ridurne l’effetto al momento della poppata successiva.

Smettere di fumare in gravidanza: anche il partner dovrebbe
È importante che le scelte consapevoli nei confronti del fumo siano prese non solo dalla futura mamma, ma da entrambi i componenti della coppia. Se la donna incinta smette di fumare ma in casa respira il fumo passivo, sta comunque danneggiando sé stessa e il nascituro. Inoltre, se il partner fuma in casa (ma anche se lo fa soltanto fuori casa), per la donna in gravidanza potrebbe essere più difficile allontanarsi dal vizio e molto più facile che riprenda l’abitudine di fumare subito dopo il parto.
E comunque i bambini, soprattutto nei primi anni di vita, dovrebbero crescere in un ambiente sano che non metta a rischio la loro salute. Senza dimenticare che molto probabilmente i figli seguiranno l’esempio dei genitori: se loro non fumano, la probabilità che il bambino fumi da grande sono molto inferiori.

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