4 consiglieri comunali presentano dossier alla magistratura sulla situazione di Iblea Acque Spa

Corriere di Ragusa Attualità

4 consiglieri comunali presentano dossier alla magistratura sulla situazione di Iblea Acque Spa

RAGUSA – “La società Iblea Acque Spa è come una polveriera pronta ad esplodere”: è la sintesi della conferenza stampa di mercoledì mattina tenuta nella sala della ex provincia Giovanni Molè, tenuta dai consiglieri comunali di Ragusa Gaetano Mauro e Peppe Calabrese, da quello di Santa Croce Camerina Piero Mandarà e di Giarratana Giovanna Caruso, che hanno presentato un dossier alla magistratura, e chiederanno al contempo un incontro al Prefetto di Ragusa.

All’incontro con i giornalisti, i consiglieri hanno rilevato “Una cronica mancanza di trasparenza negli atti prodotti dalla governance della società di cui fanno parte i comuni iblei”. “Da mesi poniamo dubbi su assunzioni, concorsi, gestione – ha esordito il consigliere comunale di Ragusa , Gaetano Mauro- Prima la storia dei 4 posti messi a bando con 9 partecipanti, senza alcuna pubblicità. Poi, la trasformazione di due di questi assunti nel ruolo di dirigenti , in completa violazione di legge e senza concorso pubblico. E le reazioni alle nostre interrogazioni sono state davvero stravaganti. Il Comitato dei sindaci, che si occupa del controllo presieduto dal sindaco di Ragusa Peppe Cassì ha deliberato che i concorsi andavano rifatti, dando la più ampia pubblicità. Nulla di tutto questo si è verificato a distanza di mesi”.

“Il 2 gennaio 2024- ha proseguito Mauro- Iblea acque Spa ha pubblicato la selezione per l’assunzione di 6 figure , tra cui 2 dirigenti, ancora una volta violando le norme concorsuali e facendo dei bandi palesemente “fatti su misura”, citando in maniera chiara i requisiti posseduti dai 2 già beneficiati dirigenti che tra l’altro avevano 2 lauree non più esistenti nell’ordinamento universitario. Stavolta, l’intervento del Comitato di controllo, sempre presieduto dal sindaco di Ragusa Cassì, ha deliberato di bloccare i concorsi del 2 gennaio 2024 dando mandato alla società per rifare le procedure concorsuali entro 30 giorni. Ancora una volta, niente di tutto questo. Ad oggi i concorsi non sono stati banditi.

Ed ancora, il 22 febbraio scorso, anche l’assessorato alle autonomie locali della regione Sicilia, in una nota indirizzata ai 12 Sindaci ed alla Corte dei Conti rilevava che l’incarico di Amministratore Unico conferito all’ing. Franco Poidomani sarebbe illegittimo essendo questo un ex dirigente pubblico in quiescenza e che come tale avrebbe potuto ricevere l’incarico solo per un anno e a titolo gratuito. Nel caso di specie, invece è pari a 3 anni con un compenso annuo di 95.000 euro lordi. Anche qui, Iblea Acque riesce a stupire per indifferenza nei confronti della Regione. In forza di tale nota – ha detto Mauro – lo scorso marzo il comitato sul Controllo analogo decide di chiedere un parere pro veritate ad un avvocato per verificare la veridicità di quanto asserito dagli uffici regionali. Paradossale. Ad oggi, nulla”.

A rincarare la dose anche il consigliere del Partito democratico Peppe Calabrese che ha parlato di un “silenzio inquietante” dei sindaci e del presidente dell’ambito territoriale idrico. “Il comune di Ragusa – ha detto Calabrese – ha anticipato alla Iblea Acque Spa, la cifra monstre di 10 milioni di euro. Un’enormità per una società pubblica con capitale sociale di 97 mila euro. Ci chiediamo come saranno rimborsati questi ruoli e soprattutto chi dovrà pagare questa cifra a rimborso. Non siamo per privatizzare l’acqua, ma vogliamo che il metodo di gestione dell’acqua pubblica sia trasparente e legittimo. Calabrese si è anche rivolto agli altri amministratori dei comuni iblei per chiedere un commissariamento della società. Ci rivolgeremo anche al prefetto per esporre ogni criticità.

Sulla stessa linea anche il consigliere comunale di Santa Croce Camerina Piero Mandarà che ha evidenziato come nel suo comune “Il costo dell’acqua gestito dal servizio pubblico abbia subito un incremento del 100% rispetto a quando veniva gestito da una società privata. La tariffa unica per tutti è una ingiustizia” ha concluso Mandarà. Anche Giovanna Caruso, ex assessore e oggi consigliere d’opposizione a Giarratana ha chiesto che venga fatta chiarezza , invocando trasparenza nelle procedure assecondando le richieste fatte dai colleghi presenti.

Condividi questo