Rapporto regionale Raee Sicilia: risultati ufficiali 2023. A Ragusa raccolte 1.299 tonnellate (-3,3%)

Corriere di Ragusa Economia

Rapporto regionale Raee Sicilia: risultati ufficiali 2023. A Ragusa raccolte 1.299 tonnellate (-3,3%)

Secondo il Rapporto regionale sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) realizzato dal Centro di Coordinamento Raee – l’organismo che sintetizza i risultati ufficiali conseguiti da tutti i Sistemi Collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta comunali e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione e della gestione dei rifiuti tecnologici in Italia – nel 2023 la Sicilia ha raccolto 23.551 tonnellate di Raee. Il risultato è in flessione dell’8,6% rispetto al 2022, più del doppio rispetto al calo registrato a livello italiano (-3,1%). Questo non impatta sulla classifica nazionale per volumi complessivi, dove la regione si conferma sesta. Cala dell’8,6% anche la raccolta pro capite che si attesta così a 4,87 kg per abitante. Il dato risulta sempre più distante dal resto del Paese (5,92 kg/ab). Per questo motivo, la regione perde una posizione e scivola al diciassettesimo posto nella graduatoria italiana.

Raccolta per raggruppamenti
Dall’analisi a livello di singoli raggruppamenti nei quali vengono suddivisi e raccolti i Raee, emerge che il calo dei volumi regionali dipende esclusivamente dal calo a doppia cifra (-39,8%) di Tv e monitor (R3) che è però da considerarsi fisiologico al pari dell’andamento nazionale (-32,9%), di conseguenza la raccolta complessiva crolla a 4.949 tonnellate.

Crescono invece tutti gli altri raggruppamenti, in particolare sorgenti luminose (R5) registra il +17,4% per un totale di 83 tonnellate, e grandi bianchi (R2) che con il +10,3% sale a 7.812 tonnellate. Più contenuti i trend di crescita di piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (R4), e freddo e clima (R1): il primo migliora del 5% e raggiunge le 3.083 tonnellate, il secondo registra il +2,3% e si attesta a 7.625 tonnellate. Da sottolineare che il miglioramento della raccolta di R4 non è sufficiente a colmare il divario esistente con il resto del Paese che si traduce in una raccolta pro capite inferiore di quasi un kg (-50,9%) rispetto alla media nazionale (1,30 kg/ab).

Raccolta per province
La riduzione dei volumi regionali si lega alla flessione di 6 delle 9 province siciliane. La contrazione più consistente la registra la provincia di Palermo la cui raccolta perde il 23,6% rispetto al 2022 e scende a 5.297 tonnellate. Segue quella di Messina che perde il 14,7% per 3.894 tonnellate raccolte. Più contenuti i cali di Catania (-8,8%) la cui raccolta si ferma a 5.831 tonnellate complessive, di Siracusa (-5,2%) per 1.142 tonnellate, di Ragusa (-3,3%) con 1.299 tonnellate, e di Agrigento (-2,4%) la cui raccolta scende a 994 tonnellate.

Fanno eccezione le province di Caltanissetta, di Enna e di Trapani. La prima vede crescere i propri volumi di raccolta addirittura del 40,6% per un totale di 616 tonnellate, quella di Enna del +39,9% per 1.258 tonnellate complessive, mentre quella di Trapani incrementa la raccolta ‘solo’ del +8,6% per un totale di 3.221 tonnellate.

I valori pro capite delle province di Enna e di Trapani, in particolare, si confermano i più alti a livello regionale, con rispettivamente 8,02 kg/ab (+40%) e 7,72 kg/ab (+8,6%).
Nel caso di Enna, il risultato è sostenuto soprattutto dai maggiori quantitativi di lavatrici e televisori avviati a riciclo da ciascun abitante che si traduce in oltre 1 kg in più a testa (+56,8%) rispetto alla media nazionale di R2 (2,07 kg/ab) e in oltre 1 kg in più (+134%) rispetto agli 0,81 kg/ab di R3 raccolti mediamente da ogni italiano.

A favorire la crescita del dato pro capite della provincia di Trapani sono invece i volumi di R1 e R3, tanto che ogni abitante avvia a corretto smaltimento quasi 1 kg a testa in più (+45,4%) di R1 rispetto alla media nazionale di 1,71 kg/ab, e più del doppio (+111,7%) di R3 rispetto agli 0,81 kg/ab raccolti mediamente da ogni italiano.

Con 6,46 kg/ab (-14,7%) quella di Messina è l’unica altra provincia con un dato pro capite superiore alla media nazionale. Al di sotto tutte le altre: Catania si ferma a 5,41 kg/ab (-8,8%), Palermo a 4,38 kg/ab (-23,6%), Ragusa a 4,11 kg/ab (-3,3%). Addirittura, al di sotto dei 3 kg/ab – che significa essere tra le dieci peggiori a livello nazionale – le province di Siracusa con 2,96 kg/ab (-5,1%), di Caltanissetta con 2,45 kg/ab (+40,8%) e di Agrigento con 2,39 kg/ab (-2,4%).

Raccolta per tipologia di siti
L’analisi della raccolta regionale dal punto di vista della rete infrastrutturale evidenzia che il 68% dei volumi complessivi vengono ritirati presso i centri di raccolta comunali (CdR) e il 32% presso i luoghi di raggruppamento della distribuzione (LdR). In quest’ultimo caso si tratta di un’incidenza superiore alla media nazionale (21%). Questo andamento non riguarda tutte le province: se in quelle di Agrigento e di Siracusa i rifiuti elettronici vengono portati quasi esclusivamente nei CdR, nelle province di Catania, di Enna, di Messina e di Palermo i cittadini consegnano almeno il 40% dei propri Raee ai retailer di elettronica di consumo.

“A eccezione delle province di Enna, Trapani e in parte anche Messina, che mantengono valori pro capite superiori alla media nazionale, il resto della regione anche nel 2023 non si è data la possibilità di sviluppare la propria rete infrastrutturale per la raccolta dei Raee, di godere di maggiori risorse economiche derivanti da una raccolta più efficiente, di promuovere un’economia circolare a beneficio del territorio”, commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE. “Sono emersi piccoli incrementi in 4 dei 5 raggruppamenti, ma mancano all’appello Raee di grandi e soprattutto di piccole dimensioni. Questo rende necessari maggiori investimenti in formazione e controlli nei confronti dei soggetti coinvolti nell’attività di raccolta e in educazione ambientale dedicata ai cittadini. Fino a quando questo non avverrà le province siciliane continueranno a correre a più velocità con il rischio che quelle che ancora oggi non raggiungono i 3 kg/ab rimarranno indietro, impattando negativamente sulla raccolta complessiva. La regione ha un compito da assumere in prima persona: far aumentare la raccolta tracciata dei Raee e contrastare i fenomeni illegali. Sarà in grado?”

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