Una bimba di 15 mesi dispersa nell’ennesima tragedia dei migranti nel Mediterraneo

Corriere di Ragusa Sicilia

Una bimba di 15 mesi dispersa nell’ennesima tragedia dei migranti nel Mediterraneo

“Il Mediterraneo centrale è ancora una volta lo scenario di una tremenda tragedia, che ha coinvolto una bambina di appena 15 mesi, che aveva intrapreso un viaggio alla ricerca di un futuro migliore insieme ai suoi cari, che risulta dispersa”: lo rende noto Save the children, l’organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. In base a quanto riportato, la piccola risulta dispersa in seguito al naufragio avvenuto davanti alle coste di Lampedusa. All’hotspot di contrada Imbriacola c’è la mamma che non riesce a darsi pace. La donna, quando il barchino è affondato, a mezzanotte e mezza circa, non è riuscita a tenere stretta a se la piccola che è annegata. Stando ai racconti dei 44 sopravvissuti, il barchino di ferro di 7 metri è partito da Sfax in Tunisia alle ore 22 di giovedì scorso. I 45 migranti hanno pagato mille euro a testa per la traversata che s’è mossa, puntando verso la Sicilia, utilizzando l’applicazione di un cellulare.

“Non possiamo rimanere inermi a fare la conta delle vittime. Non possiamo consentire che giovani vite vengano spezzate così. Stiamo parlando di persone, non di numeri vuoti. Ognuna di quelle persone fugge da guerre, persecuzioni, violenze, povertà estrema, crisi umanitarie e rischia la propria vita, affidandosi ai trafficanti, in mancanza di vie legali e sicure, per raggiungere l’Europa, sfidando la traversata di una delle rotte più letali al mondo”, ha dichiarato Giorgia D’Errico, Direttrice Relazioni Istituzionali di Save the Children.

In base agli ultimi dati disponibili, dall’inizio dell’anno sarebbero 367 i morti o dispersi nella rotta del Mediterraneo centrale. Sono ormai anni che queste tragedie continuano a ripetersi, ma Save the Children sottolinea che è arrivato il momento di un’assunzione di responsabilità da parte dell’Europa e dell’Italia affinché mettano finalmente al primo posto la vita delle persone in ogni decisione sulle politiche migratorie.

Secondo l’Organizzazione, inoltre, è fondamentale attivare un sistema europeo di ricerca e soccorso in mare, aprire vie legali di accesso, nuovi meccanismi di ricongiungimenti familiari, aprire corridoi umanitari e di evacuazione per le persone in fuga.

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