“Donna Sicilia, ovvero la Sicilia al femminile”: un viaggio tra mito, storia e aneddoti

Corriere di Ragusa Cultura

“Donna Sicilia, ovvero la Sicilia al femminile”: un viaggio tra mito, storia e aneddoti

MODICA – “Un titolo intrigante come saprebbe esserlo un’affascinante donna”: così il compianto Maestro Franco Cilia aveva a suo tempo descritto il libro del suo fraterno amico Francesco Rando “Donna Sicilia, ovvero la Sicilia al femminile”, presentato venerdì sera negli eleganti locali della Fondazione Grimaldi, il cui presidente Salvatore Campanella ha fatto gli onori di casa. Il Maestro Cilia avrebbe voluto esserci per presentare l’evento, per descrivere le emozioni provate nell’aver avuto il privilegio di poter leggere in anteprima molti dei passaggi fondanti della “corposa” fatica letteraria del professore Rando, che si compone di 2 volumi che incastonano in copertina le opere del Maestro Cilia e che superano il migliaio di pagine tra mito, storia e aneddoti che compongono frammenti di vita dell’autore, in un lungo viaggio nella memoria tra persone a lui care, personaggi iconici e storie di vita che hanno segnato la Sicilia. A tratteggiare il sincero rapporto tra Cilia e Rando è stato il figlio di quest’ultimo, Giancarlo.

Monsignor Ignazio Petriglieri, vicario generale e responsabile cultura della Diocesi di Noto, ha evidenziato come una delle caratteristiche fondanti della fatica letteraria di Rando sia la speranza, che fa rima con futuro. Un connubio indissolubile spesso citato dai più eruditi filosofi e che, in qualche modo, rappresenta una grande ed incontrovertibile verità.

Al professore Rosolino Balistrieri, dirigente scolastico dell’istituto Archimede, dove Rando ha insegnato per circa un trentennio, è toccato il gradito compito di illustrare il legame a doppio filo tra il libro e la scuola, che vanta una lunga tradizione lunga 150 anni e tra i cui banchi hanno studiato alunni del calibro di Marcello Perracchio e Andrea Tidona, oltre a tanti altri illustri figli di Modica che hanno avuto successo nei più disparati campi, anche all’estero. Immancabile il ricordo della “storica” preside dell’Archimede, la professoressa Maria Jolanda Iemmolo, venuta a mancare qualche anno fa e che tanto si spese per l’istituto, la cui biblioteca è a lei intitolata.

Oltre che della scuola, il libro racconta di tanti altri argomenti, in un lungo ed eterogeneo percorso che spazia tra i temi più disparati, sapientemente tessuti dall’autore in un lungo e certosino lavoro di catalogazione, ricerca e approfondimento. Come nel capitolo dedicato al tremendo terremoto del 1693, che rase al suolo buona parte del Val di Noto, e a cui Modica tributò un numero non indifferente di vittime.

Fu grazie al caparbio interessamento delle più influenti famiglie modicane dell’epoca, con in testa Clemente Grimaldi, se il caso di Modica balzò agli onori della cronaca nazionale, ponendo in essere un fattivo ponte di solidarietà tra il Nord e la Sicilia, che si concretizzò nella creazione dell’ente morale di Milano Palermo, da cui prese il nome il popolare quartiere della Sorda, dove ancora oggi sorgono gli edifici costruiti per coloro che la loro casa se la videro scippare via assieme alle vite dei loro cari. Fu questo il primo esempio in assoluto di edilizia sociale a livello nazionale, rispetto all’odioso atteggiamento allora assunto dal governo, che aveva destinato a Modica un’elemosina che suonò come un’amara beffa. Di questo e di tanto altro raccontano i 2 libri del professore Rando, che ha ringraziato i presenti con una punta di commozione. Una serata in cui sono stati rievocati tanti gustosi aneddoti, arricchiti dai magnifici intermezzi musicali del Maestro Gino Carbonaro, che ha deliziato i presenti con le magiche ed evocative note della sua fedele fisarmonica.

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