Corriere di Ragusa Cultura

Le teste androgine e algide pronte ad essere distrutte in corso Umberto a Modica

MODICA – Passeggiando per Corso Umberto alle 18 di sabato prossimo, i cittadini modicani si imbatteranno in centinaia di teste scolpite, androgine e algide nel loro pallido biancore, teste senza busto, senza corpo come fossero mozzate, evocanti di un epoca lontana nella sua ambiguità, tra il futuristico e il classico, silenti, calme, quasi sorridenti nel loro essere congelate nel tempo, tutte in fila come a seguire un ordine divino, lungo la piazza Matteotti, davanti all’ex convento del Carmine.

Questa installazione si animerà alle ore 18:30, con il prorompente atto liberatorio dell’artista stesso, che coinvolgerà il pubblico prima ad assistere, poi a partecipare attivamente alla distruzione delle teste, così simboleggiando un nuovo inizio. L’iniziativa è stata concepita, organizzata e sarà eseguita dall’artista e performer Salvatore Scalora con il Patrocinio del comune di Modica.

Scalora è un performance artist ma anche un creative chef, conosciuto come Chef Turi, e insegnante di arte, attualmente in servizio presso il Liceo Artistico di Modica. Le sue performances, culinarie e non, spesso realizzate tra gli Stati Uniti e l’Europa affrontano, attraverso un procedimento logico e creativo, alcune problematiche sociali, nella maggior parte dei casi, condivise dal pubblico che diventa parte integrante dell’opera.

Scalora vive e lavora fra Modica e New York, e nel periodo 2013-2018 ha co-fondato e co-diretto Akrai Residency, un programma di residenza multidisciplinare a Palazzolo Acreide che ha ospitato artisti, compositori, chef da tutto il mondo. Collaboreranno a questo evento i colleghi insegnanti e studenti del Liceo Artistico Galilei-Campailla di Modica.

L’operazione consiste nel disporre, uno accanto all’altra, teste realizzate in gesso e cemento che verranno distribuite ai partecipanti, le posizioneranno seguenti le direttive dell’artista così che rotolino lungo il corso, per poi essere lanciate e spaccate sulla piazza Matteotti: un modo per istigare a cambiare i propri preconcetti, a rivedere quell’atteggiamento verso se stessi e la società che ha contribuito alla crisi contemporanea.

L’evento sarà ripreso da operatori, fotografi e giornalisti. Alla performance assisteranno rappresentanti delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali.Perché. Il progetto nasce da uno studio attento delle dinamiche politico-sociali, religiose ed economiche, che governano le società moderne, soprattutto quelle come la nostra, sempre in bilico fra il vecchio e il nuovo, la tradizione e l’innovazione. In questo particolare momento storico, martoriato da guerre, inquinamenti e crisi che coinvolgono gran parte delle nazioni, l’unica cosa da fare è fermarsi a riflettere, e cercare di comprendere le cause che hanno generato il problema.

Lo scopo di questa performance chiamata “Please, give me a second brain” è quello di fornire a ciascun individuo la possibilità di esprimersi in gruppo e reagire alla crisi in modo logico e creativo. La parola chiave che caratterizza l’opera è “Cambiamento” espressa in modo chiaro attraverso il lancio della testa. Per poi sostituirla con una nuova. La propria, liberandosi dei preconcetti e le costrizioni che la società a volte ci costringe a fare nostre. L’arte in questo caso passa dall’idea alla pratica concreta, mira a creare contesti di scambio e confronto accessibili a tutti coloro che comprendono la priorità dell’agire attraverso il rito, inteso questo come pratica necessaria al ripristino di un equilibrio basato sulla logica.

“Le mie performances, sostiene Scalora, affrontano, attraverso un procedimento logico e creativo, alcuni problemi sociali. L’arte in questo caso passa dall’idea alla pratica concreta, mira a creare contesti di scambio e confronto accessibili a tutti coloro che comprendono la priorità dell’agire attraverso il rito, inteso questo come pratica necessaria al ripristino di un equilibrio basato su alcune leggi che governano la terra. E a questo proposito la mia idea è quella di coinvolgere centinaia di persone per suggerire di cambiare atteggiamento verso se stessi e il mondo intero. Poiché nella maggior parte dei casi l’atteggiamento è preceduto da un pensiero, credo fortemente nel rappresentarlo con una testa mozzata che, come sede della logica e dello spirito, contiene l’autorità di governare, di ordinare e di insegnare. Una maniera per dire che bisogna cercare le soluzioni alla crisi nelle nostre teste”.

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