Il figlio muore in un incidente e i genitori investono i 100.000 euro del risarcimento in azioni e perdono tutto: banca condannata

Corriere di Ragusa Sicilia

Il figlio muore in un incidente e i genitori investono i 100.000 euro del risarcimento in azioni e perdono tutto: banca condannata

PARTINICO – Colpiti da un lutto per un tragico incidente stradale che costò la vita al figlio, una coppia di Partinico investe i 100.000 euro ottenuti come risarcimento, ma perde tutto per aver puntato su obbligazioni sbagliate. Lo studio Palmigiano e Associati assiste i coniugi e la banca viene condannata a restituire l’intera somma.

Ma ecco nel dettaglio la vicenda. Protagonisti un uomo, contrattista precario al Comune di Partinico e la moglie, casalinga. I 2 nel 2009 persero uno dei loro 3 figli in un incidente stradale per il quale furono risarciti successivamente con 100.000 euro. Una cifra che non può mai compensare una perdita così grande ma che per la loro situazione patrimoniale (l’unico reddito a loro disposizione era uno stipendio di 850 euro mensili), era assolutamente da tutelare anche per poter garantire un domani il futuro delle altre 2 figlie.

Così la coppia decise conservare i soldi in banca, andando nella filiale di Partinico di un noto istituto di credito. Dopo qualche anno vennero contattati dai funzionari, che suggerivano loro di investire in titoli che a detta della banca non solo erano sicuri, ma avrebbero pure garantito dei guadagni. Una operazione consigliata senza considerare la totale mancanza di esperienza dei coniugi in materia, oltre che nessuna competenza al riguardo (entrambi hanno come titolo di studi la terza media). Così, a seguito dei consigli e delle rassicurazioni, nel 2014, la coppia firmò i documenti per l’acquisto di un pacchetto di obbligazioni, investendo l’intera somma. Ma nel giro di 2 anni, la situazione precipitò e nel 2016 la coppia venne contattata urgentemente dai funzionari della banca per disinvestire immediatamente le obbligazioni di cui erano titolari e ad acquistare un altro prodotto per una somma di 85.000 euro. Dopo qualche anno, nel 2018, l’amara sorpresa: avevano perso tutto.

Disperati e provati dalla vicenda, che rendeva ancora più “maledetta” quella somma ottenuta dopo l’incidente, decisero di affidarsi allo studio legale Palmigiano e Associati, che si occupa da oltre trent’anni di tutela di imprese e privati nei confronti delle banche. A seguirli, Alessandro Palmigiano, managing partner dello studio, e l’avvocato Elisabetta Violante, avviando così un giudizio davanti al tribunale di Palermo. Palmigiano e Violante hanno evidenziato quindi la violazione degli obblighi informativi previsti dalla normativa di settore, sia con riferimento alle caratteristiche degli strumenti finanziari oggetto dell’investimento effettuato, che all’adeguatezza dello stesso rispetto al proprio profilo di rischio.

In sostanza, la banca conosceva le limitate competenze in materia di prodotti finanziari dei correntisti, i quali non avevano mai acquistato prodotti azionari e/o illiquidi, non conoscevano prodotti speculativi ma avevano come reale obiettivo destinare alle figlie quella somma.

Il tribunale di Palermo, V sezione civile, con il giudice Claudia Turco ha dato ragione a Palmigiano e Associati, condannando la banca a restituire il capitale perso, evidenziando che, nel caso in esame, “l’attività di profilatura sia stata quanto meno frettolosa e superficiale, se non addirittura mirata a rendere il profilo (apparente) del cliente adeguato all’investimento, invece che a verificare l’adeguatezza di quest’ultimo al profilo effettivo degli investitore”, violando le norme a tutela dei correntisti. Allo scadere dei 30 giorni, l’istituto di credito ha però presentato appello.

“Siamo felici del risultato – hanno dichiarato gli avvocati Alessandro Palmigiano ed Elisabetta Violante – perché sapevamo che per i clienti era importante recuperare la cifra per il futuro delle figlie, dopo la tragedia vissuta. La sentenza rende giustizia ai clienti coinvolti, spianando la strada anche ad altri risparmiatori, e condanna una serie di pratiche illecite purtroppo spesso comuni nel mondo finanziario. Non è accettabile che i risparmi di tante persone vengano messi a rischio con tanta superficialità”.

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