Finisce all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) la vicenda di Iblea Acque Spa

Corriere di Ragusa Politica

Finisce all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) la vicenda di Iblea Acque Spa

RAGUSA – “Un approfondimento richiesto all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) riguardo alla spinosa materia riguardante la nomina di Franco Poidomani ad amministratore unico della società. E’ la determinazione che ci ha comunicato il sindaco di Ragusa, anche nella sua qualità di coordinatore del comitato di controllo analogo di Iblea Acque, affinché finalmente si riesca a uscire fuori di metafora e si comprenda qual è la strada più giusta da percorrere. Un provvedimento assunto alla luce, è bene precisarlo, dell’ennesima richiesta delle opposizioni, oltre che del sottoscritto, il quale ha sottolineato l’urgenza di potere contare su una indicazione univoca riguardo a una vicenda che merita di essere chiarita sotto ogni aspetto. Ho sollecitato, nello specifico, una interpretazione autentica della norma. Tutto ciò, tra l’altro, in vista dell’assemblea dei sindaci in programma per domani che dovrà assumere delle decisioni precise rispetto alle eccezioni sollevate dalla Regione con riferimento alla nomina in questione”.

Lo dice il consigliere comunale del movimento Cinque stelle, Sergio Firrincieli, con riferimento alla vicenda in oggetto che, tra l’altro, proprio ieri sera è stata al centro della discussione in aula. “Avevo richiesto più volte – continua Firrincieli – che potessero essere adottate indicazioni chiare sulla scorta delle norme vigenti, proprio per cercare di venire fuori da situazioni equivoche che, naturalmente, non consentono alla società pubblica di potere espletare al meglio il proprio percorso. Prendiamo atto, adesso, dell’intento del sindaco di Ragusa, dietro le sollecitazioni arrivate pure da parte nostra, che speriamo sia condiviso dagli altri primi cittadini iblei. L’unico obiettivo, dando per scontato che la gestione di questo sistema è e dovrà continuare a rimanere pubblica, resta quello della trasparenza e della chiarezza visto che parliamo del servizio idrico integrato rivolto non solo alla comunità cittadina ma all’intera popolazione iblea e sono necessari riscontri puntuali e specifici, anche considerando che, finora, la fase di avvio dell’attività societaria non si può considerare delle più felici”.

La Regione Siciliana denuncia alla Corte dei Conti i sindaci iblei per la vicenda compenso Iblea Acque
Nell’occhio del ciclone la tormentata gestione della neonata Iblea Acque Spa: la Regione Siciliana ha denunciato alla Corte dei Conti i sindaci iblei in riferimento al compenso, che ammonterebbe a 95.000 euro, elargito all’amministratore unico Franco Poidomani (nella foto in alto). In una nota il dipartimento delle autonomie locali spiega ai sindaci che è vietato conferire cariche in organi di governo delle società pubbliche controllate a soggetti in quiescenza, come nel caso di Poidomani, se non a titolo gratuito. Per tale ragione, secondo quanto comunicato dalla Regione, l’amministratore unico della iblea acqua non può e non avrebbe potuto ricevere alcun compenso. A questo punto, sempre secondo le direttive regionali, i sindaci iblei, dovranno rivedere la propria posizione sugl’incarichi conferiti, come in questo caso all’amministratore unico di iblea acqua. Anche perché la corte dei conti potrebbe emettere dei provvedimenti, sulla questione in essere, nei confronti dei sindaci.

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