Resta in carcere il 29enne che ha sparato a Giovanni Russo, uccidendolo con 2 colpi di fucile

Corriere di Ragusa Cronaca

Resta in carcere il 29enne che ha sparato a Giovanni Russo, uccidendolo con 2 colpi di fucile

VITTORIA – E’ stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ragusa il fermo del vittoriese incensurato di 29 anni accusato di avere ucciso Giovanni Russo, 22 anni, pure lui di Vittoria. Il giudice ha disposto la misura cautelare in carcere a carico del 29enne, accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione. I 2 colpi di fucile sarebbero stati sparati dal 29enne a distanza ravvicinata, uno alla testa e uno al cuore di Russo, che si trovava di spalle sull’uscio della porta di casa. L’arma non è stata ancora ritrovata.

Dopo essersi costituito dai carabinieri, il giovane ha dichiarato al magistrato che, alla base dell’omicidio, ci sarebbero stati dissidi per motivi personali che nulla hanno a che vedere con droga o ambienti malavitosi. Giovanni Russo era stato freddato martedì sera e poi il presunto assassino si era consegnato ai militari dell’Arma, dicendo loro: “Sono io quello che state cercando “, e poi si era avvalso della facoltà di non rispondere dinanzi al sostituto procuratore di turno. Poi ha deciso di rispondere alle domande del magistrato, nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, ponendo, come accennato, alla base dell’omicidio motivi personali legati ad un alterco con la vittima avvenuto qualche giorno prima. Nelle prossime ore il corpo della vittima, che si trova all’obitorio, sarà sottoposto ad autopsia.

LE FASI DELLE INDAGINI
“Sono io quello che state cercando”: sarebbero queste le parole pronunciate dal presunto assassino di un 22enne vittoriese incensurato quando, nella notte tra martedì e mercoledì, poche decine di minuti dopo l’omicidio, si è costituito ai carabinieri, che stavano dando luogo ad una caccia all’uomo. Poi il giovane si è trincerato dietro al più assoluto silenzio. Un intero quartiere si è allarmato, quando, a tarda sera, sono riecheggiati i colpi d’arma da fuoco nella quiete di una città semi deserta, in via Colledoro, a poca distanza dall’ospedale Guzzardi. L’assassino stava sparando in quel momento colpi di fucile sull’uscio di casa contro Giovanni Russo, centrandolo alla testa e uccidendolo sul colpo. Poi la fuga e la successiva decisione di consegnarsi ai militari dell’Arma da parte del presunto omicida: si tratta di un 29enne di Vittoria, pure lui incensurato.

Il giovane è stato quindi sottoposto a fermo d’indiziato di delitto con l’accusa di omicidio volontario e condotto nel carcere di via Di Vittorio a Ragusa, dove si trova rinchiuso in una cella, in attesa dell’interrogatorio di garanzia e della convalida del fermo. Intanto, come accennato, il 29enne si è avvalso della facoltà di non rispondere, preferendo fare scena muta dinanzi al sostituto procuratore di turno. Di conseguenza, si ignora il movente dell’omicidio che ha ancora una volta sconvolto la città, facendola ripiombare di botto nei tempi bui degli anni di piombo di oltre un trentennio fa. I 2 giovani erano vicini di casa, e quindi è logico ipotizzare che si conoscessero abbastanza bene. Il silenzio del presunto assassino non aiuta a capire il movente che l’ha spinto a recarsi in casa della vittima e a sparargli, colpendolo a morte alla testa. Giovanni Russo era un ragazzo tranquillo, lavorava come lavaggista. Aveva una compagna ed era padre di 2 figli piccoli. Pure il presunto omicida non ha mai avuto guai con la giustizia, almeno fino ad ora.

LE REAZIONI
Sul fatto di sangue interviene ilsenatore di Fratelli d’Italia Salvo Sallemi: “In commissione antimafia – dice – ho già sollevato il tema legato a una recrudescenza del crimine organizzato a Vittoria e i pericoli legati a tale situazione sul territorio. Tutte le istituzioni devono tenere la guardia alta e sono convinto che la comunità abbia gli anticorpi per reagire anche grazie all’azione dello Stato, che – conclude Sallemi – deve essere ferma e decisa”.

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