Corriere di Ragusa Sicilia

Normare l’uso degli smartphone: è nata in Sicilia la “Carta di Palermo”. Le nuove linee guida nelle scuole

PALERMO – Prevenzione, protezione, consapevolezza e benessere digitale. Sono questi i capisaldi della “Carta di Palermo”, le cui basi sono state poste nel corso del convegno “Nomofobia, sindrome da disconnessione e nuove forme di dipendenza” e che sarà implementata con i suggerimenti che arriveranno alla casella di posta elettronica scriviamola@cartadipalermo.it.

Il convegno segue la presentazione alla stampa della legge voto del M5S che mira a vietare cellulari e apparecchiature digitali fino a tre anni di vita e a limitarne fortemente l’uso negli anni successivi. Al convegno sono intervenuti tra gli altri il vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola, il capogruppo del M5S a palazzo dei Normanni Antonio De Luca , gli assessori regionali alla Salute Giovanna Volo e alla Famiglia Nuccia Albano e il dirigente dell’assessorato alla Salute Salvatore Requirez. Gli approfondimenti sono stati curati dall’esperto in pratiche dialogiche dell’Università di Pisa, Marco Braghero, dal medico facilitatore dialogico Salvatore Nocera Bracco, dallo psichiatra Raffaele Barone, dalla referente siciliana della fondazione Carolina onlus, Cetty Mannino e dal vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Salvatore Li Castri, che, a nome dell’Ordine, ha detto di abbracciare la Carta di Palermo. Da remoto ha dato il suo contributo Daniela Lucangeli, professoressa di psicologia dello sviluppo all’università di Padova ed esperta di psicologia dell’apprendimento.

“Erano collegati con noi – dice il pediatra-deputato M5S, Carlo Gilistro, promotore del convegno e primo firmatario del ddl voto sul tema – oltre 200 scuole da tutta la Sicilia, per una presenza da remoto di centinaia di insegnanti e migliaia di alunni. È la prova dell’enorme interesse che c’è sul tema. I danni potenziali che le apparecchiature digitali possono provocare nei nostri bambini e ragazzi possono essere devastanti e permanenti e bisogna che i genitori ne siano consapevoli, solo così eviteranno di derogare al proprio cellulare il pericoloso ruolo di babysitter, come troppo facilmente fanno tanti papà e tante mamme per tenere buoni i propri bambini. Dobbiamo creare una comunità educante dove tutti, genitori, insegnanti, medici, psicologi diano il proprio contributo. Ma per farlo si deve essere tutti consapevoli dei rischi connessi all’uso improprio del digitale, che se usato bene, è doveroso sottolinearlo, è una grande conquista. Per questo la Regione deve muoversi per finanziare una grande campagna di informazione, mirata alla prevenzione e alla consapevolezza diffusa”.

La necessità di finanziare la campagna di informazione è stata sottolineata anche da Nuccio Di Paola e Antonio De Luca, che presseranno per fare stanziare le somme necessarie con i prossimi strumenti finanziari varati dall’Ars.

Intanto in una nota ufficiale il Ministro Giuseppe Valditara dichiara che “Nelle nuove ‘Linee guida sulla educazione alla cittadinanza’ di prossima pubblicazione, in coerenza con quanto sta emergendo da diversi studi anche internazionali, è sconsigliato l’utilizzo anche a fini didattici dello smartphone dalle scuole d’infanzia alle scuole secondarie di primo grado. Per le scuole primarie è raccomandato invece l’utilizzo del tablet esclusivamente per finalità didattiche e inclusive”.

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