La donna scomparsa nel nulla nel 2005 a Ragusa: condanna del genero, l’appello della famiglia

Corriere di Ragusa Cronaca

La donna scomparsa nel nulla nel 2005 a Ragusa: condanna del genero, l’appello della famiglia

RAGUSA – Maria Di Martino, 79 anni, scomparve all’improvviso nel nulla il 22 febbraio 2005, esattamente 19 anni fa. Di lei non si ebbe più nessuna traccia. Secondo gli inquirenti la donna fu uccisa dal genero, Giuseppe Maurici, la cui condanna a 16 anni di carcere è diventata definitiva lo scorso ottobre, come stabilito nell’ultimo grado di giudizio dalla Cassazione, che aveva rigettato il ricorso della difesa dell’uomo, a carico di cui la Corte d’Assise di appello di Catania aveva riqualificato il reato di omicidio preterintenzionale a omicidio aggravato dal fatto di aver ucciso una parente acquisita.

Secondo gli inquirenti, il movente sarebbe stato legato ai soldi: da un libretto di risparmio intestato alla donna, su cui aveva la delega il genero, quest’ultimo prelevò l’ingente somma di 46.000 euro proprio il giorno prima della scomparsa della suocera. Il corpo di quest’ultima non è stato mai ritrovato, e l’unico imputato ha sempre proclamato la sua innocenza, dichiarandosi estraneo alla pesante accusa. L’alibi fornito non aveva però retto in aula, durante tutti i gradi di giudizio del procedimento giudiziario. La donna non era in grado di camminare da sola, se non con l’aiuto di un supporto e accompagnata sempre da qualcuno. Fu subito esclusa dunque la tesi dell’allontanamento volontario o di un ipotetico incidente, mentre i sospetti degli inquirenti si concentrarono sul genero, di cui vennero analizzati spostamenti, movimenti e telefonino, con la costruzione di un impianto probatorio che ha retto in tutti questi anni fino alla condanna definitiva.

I familiari della donna scomparsa però non si rassegnano, e lanciano un appello affinchè chiunque possa avere informazioni sulla vicenda, o possa aver visto a suo tempo la donna, si faccia avanti. Le speranze sono davvero poche, dopo tutto questo tempo, ma è altrettanto vero che la speranza è sempre l’ultima a morire.

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