“Troppe anomalie su Iblea Acque Spa”: lo sostiene il Pd di Ragusa. Calabrese e Chiavola presentano un ordine del giorno in consiglio

Corriere di Ragusa Politica

“Troppe anomalie su Iblea Acque Spa”: lo sostiene il Pd di Ragusa. Calabrese e Chiavola presentano un ordine del giorno in consiglio

RAGUSA – La segreteria del Partito Democratico di Ragusa si è riunita per decidere, alla presenza del gruppo consiliare, di far presentare un ordine del giorno in Consiglio comunale avente ad oggetto la delicata questione riguardante Iblea Acque. Nel documento, sottoscritto dai consiglieri comunali Peppe Calabrese e Mario Chiavola, il civico consesso è sollecitato a fare voti per chiedere all’amministrazione dell’ente di palazzo dell’Aquila di prendere, a tutela dei contribuenti della città di Ragusa, una chiara e seria posizione in riferimento alla società in house riappropriandosi dei ruoli idrici che i ragusani pagano pur senza godere del servizio efficiente che sarebbe loro dovuto. Inoltre, nell’odg si chiede di prendere le distanze, anche recedendo, se sarà necessario, da Iblea Acque, così da tutelare il Comune di Ragusa e tutti i cittadini “dalle manifeste violazioni della convenzione da parte della società”.

L’odg è articolato e motivato per far sì da giustificare una simile presa di posizione. Nel documento presentato da Calabrese e Chiavola è scritto: “Il Comune di Ragusa è socio di Iblea Acque detenendo il 23,67% delle quote azionarie. A partire dal mese di maggio 2023 il Comune di Ragusa ha trasferito i ruoli dell’idrico a Iblea Acque, rinunciando così ad incassare le bollette idriche di Iblea Acque, ma di contro continua a pagare bollette elettriche e somme urgenti e altro riguardante il servizio idrico. Ad oggi, dai documenti fornitici dai vari settori, risultano da parte del Comune di Ragusa somme anticipate per oltre 7 milioni di euro. A distanza di dieci mesi le utenze elettriche destinate al servizio dell’idrico, risultano ancora intestate e a carico del Comune di Ragusa, nonostante i continui solleciti degli uffici comunali a firma del dirigente del V settore a volturare le suddette utenze. Ad oggi, insomma, Iblea Acque sopravvive con i ruoli dei ragusani e le anticipazioni del nostro Comune, il quale continua a pagare le bollette energetiche e tutte le altre utenze riferite al servizio idrico per svariati milioni di euro. A titolo esemplificativo, l’ultima bolletta energetica datata 29 gennaio 2024, riferita alle competenze di dicembre 2023 prevede un importo di 663.000 euro.

Senza queste anticipazioni, da parte del Comune di Ragusa, oggi la città si ritroverebbe senza servizio idrico, dovuta alla totale inaffidabilità dell’ente gestore. Ma c’è di più. Tramite gli uffici amministrativi di Iblea Acque, veniamo a conoscenza che il solo Comune di Ragusa ha rendicontato anticipazioni per Iblea Acque e che, probabilmente, ciò significa che siamo l’unico Comune ad avere anticipato somme per mandare avanti una società, purtroppo, destinata a produrre debiti a discapito dei Comuni virtuosi, quali appunto il Comune di Ragusa”.

Sempre nell’odg viene fatto rilevare che “il capitale sociale di Iblea Acque ammonta a meno d 100.000 euro (per l’esattezza 97.470 euro), vale a dire un capitale esiguo, se si pensa che i soci sono i 12 Comuni della provincia. Tutto ciò comporta la totale inaffidabilità in materia di servizi: ordinari, straordinari e investimenti per migliorie, quali ampliamento delle reti idriche e fognarie della nostra città. Inoltre, Iblea Acque, ad oggi, non è stata in grado di intercettare nemmeno un euro di fondo Pnrr o ulteriori finanziamenti. L’amministrazione comunale di Ragusa innanzi a nostri precisi emendamenti, presentati in sede di bilancio preventivo 2024, volti a dotare di reti idriche e fognarie zone fortemente antropizzate, ha risposto affermando la propria incompetenza, demandando la stessa a Iblea Acque, con conseguente abbandono gestionale di strutture, a titolo esemplificativo e non esaustivo potabilizzatore e acquedotto di Camemi; e non attivazione con conseguente mancanza di acqua potabile nelle reti idriche di Camemi e Gatto Corvino (quest’ultima nuova rete posata poco prima di maggio 2023, ma mai entrata in servizio).

In più, non vi è alcuna prospettiva per poter sperare di dotare altre zone della città di rete idrica e fognaria a causa di mancanza di progettazione e somme disponibili da parte della società. Nella nostra città si sono riscontrate centinaia di perdite nella rete idrica, che nel corso dell’ultimo periodo non hanno trovato un pronto intervento da parte della società che gestisce. All’interno della provincia vi è una disomogeneità tra i Comuni soci nella gestione dell’acqua relativamente a contatori, che risultano in moltissime realtà assenti, e volturazioni. Ma non solo. Vi è un malcontento tra i nostri concittadini, i quali si vedono recapitare continuamente bollette idriche emesse da Iblea Acque, col solo fine di fare cassa, ma senza effettivamente svolgere un servizio efficiente, non lasciando intravedere alcun vantaggio a favore dei contribuenti, attraverso la nuova gestione. In più, la gestione riguardante le selezioni per assunzioni di personale, bandite dall’amministratore unico, parla di documenti ritirati ben 2 volte per mancanza di chiarezza e trasparenza”.

A fronte di tutto ciò, l’odg evidenzia che “il Comune di Vittoria, con molta prudenza, avendo interesse per i propri cittadini, è alla ricerca di una soluzione giuridica volta a recedere da Iblea Acque, non condividendo alcune metodologie operative e adducendo la poca chiarezza da parte della società in house, così mantenendo ruoli, bollettazioni e servizi di interventi a carico del Comune stesso per tutto il 2024. Iblea Acque non ha un piano strategico di investimenti per migliorare le strutture così da migliorare il servizio e ridurre i costi per i cittadini, ma, di contro, lavora solo per gestire i debiti che ogni giorno accumula. Il personale che si occupa di idrico nei vari Comuni decidendo, in massa, di non prestare lavoro “in comando” presso Iblea Acque, data l’instabilità della società, farà sì che il bilancio del Comune di Ragusa si troverà gravato per circa un milione di euro, consistenti negli stipendi dei dipendenti degli uffici idrici, ad oggi in servizio senza un ufficio, i quali venivano pagati precedentemente per tramite dei ruoli riscossi dall’ente stesso, da maggio 2023 trasferiti a Iblea Acque”.

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