Fuga di fedeli dalla basilica santuario Madonna delle Grazie a Modica, accesso difficoltoso

Corriere di Ragusa Attualità

Fuga di fedeli dalla basilica santuario Madonna delle Grazie a Modica, accesso difficoltoso

MODICA – Fuga di fedeli dalla basilica santuario Madonna delle Grazie a Modica. L’accesso difficoltoso, soprattutto per anziani e disabili a causa dei lavori al sagrato che si protraggono ormai da mesi, scoraggia i fedeli dall’andare a messa e vivere la vita parrocchiale. Anche di funerali se ne celebrano sempre meno. I lavori peraltro sono stati sospesi per una variante progettuale in corso d’opera volta a mettere una pezza sul problema fondante di questo stato di cose: la carenza di parcheggi. Se ne dovrebbero ricavare una decina nell’area antistante l’attiguo Palazzo dei Mercedari, mentre altri dovrebbero esserne realizzati più avanti, lungo la strada che conduce in viale Medaglie d’Oro, dopo aver spianato parte della roccia del costone sovrastante. Ma già la distanza dalla chiesa è notevole, specie per chi ha problemi a deambulare.

Abbastanza deluso il parroco, don Stefano Modica (nella foto in alto), che, in una intervista a Video Regione, fa ampiamente capire che non doveva andare così, e che le promesse ricevute dalla politica e le aspettative erano ben altre. Se da un lato dunque il sagrato è tornato agli antichi splendori e alle origini di un tempo (in realtà non ancora del tutto, visto che i lavori sono ancora in corso), dall’altro la situazione venutasi a creare ha di fatto scombussolato l’intera vita parrocchiale, con i fedeli che non partecipano più attivamente come un tempo a causa delle oggettive difficoltà.

Il comitato costituito allo scopo di accelerare i tempi di una risoluzione rapida della vicenda, stando alle parole di don Stefano non è stato finora preso in gran considerazione. Intanto da palazzo San Domenico arriva la rassicurazione che i lavori dovrebbero essere ultimati in tempo per la cerimonia di inaugurazione in vista delle festività pasquali. Ma il problema parcheggi e quello dell’accessibilità al luogo di culto al momento resta, e forse permarrà anche dopo, senza i dovuti correttivi da concretizzare in tempo utile. Dubbi in tal senso erano stati debitamente sollevati ben prima dell’avvio dei lavori, ma forse la situazione venne presa sottogamba. Ora chi ha voluto la bicicletta, è in qualche modo costretto a pedalare, suo malgrado. Ma fino a quando?

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