Cane ucciso e appeso per le zampe a Noto. Migliora il maremmano sparato a Comiso

Corriere di Ragusa Sicilia

Cane ucciso e appeso per le zampe a Noto. Migliora il maremmano sparato a Comiso

NOTO – Ennesimo atto di brutalità nei confronti di un animale, questa volta a Noto, in provincia di Siracusa. Il corpo senza vita di un cane è stato trovato da alcune persone appeso per le zampe posteriori al recinto di un appezzamento di terreno appena fuori dal centro abitato. Il povero animale appariva già in stato di decomposizione e le persone hanno segnalato il ritrovamento alle autorità competenti. Lndc Animal Protection sporge denuncia e chiede che vengano svolte indagini approfondite per identificare i responsabili di questa barbarie e per capire con precisione cosa è stato fatto al povero animale. Secondo le prime indiscrezioni, infatti, potrebbe essere che il cane sia stato appeso in quel modo quando era ancora vivo. “Se così fosse, l’episodio sarebbe ancora più grave: è necessaria un’indagine accurata per accertare le cause del decesso e risalire ai responsabili di questo gravissimo caso di maltrattamento e uccisione”, commenta Piera Rosati, presidente Lndc Animal Protection.

MIGLIORANO LE CONDIZIONI DEL MAREMMANO FERITO A COLPI DI FUCILE A COMISO
COMISO – Il cucciolo di cane maremmano ferito alla schiena con pallini di un fucile da caccia nello scorso fine settimane è stato operato in un centro veterinario di Siracusa e, allo stato, sta bene. Ne danno notizia il vice sindaco Giuseppe Alfano e il consigliere comunale Emilia Garofalo che fin dall’inizio hanno seguito la vicenda. “Aspettiamo di conoscere il referto – dichiarano congiuntamente Alfano e Garofalo – per capire l’esatta dinamica che ha portato al grave ferimento del cane chiamato Gin e, nel caso, di concerto col sindaco Maria Rita Schembari che segue la vicenda, intraprendere le opportune azioni legali”.

Il cucciolo è stato rinvenuto sulla statale 115, in territorio di Comiso, dopo la segnalazione effettuata al consigliere Garofalo da parte di una signora che l’ha ritrovato impaurito, smagrito e con una profonda ferita tale da far vedere l’osso della scapola sottostante.

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