Indagini serrate della polizia per risalire agli autori dell’incendio doloso al Lido Sud di Marina di Modica. Il titolare: “Ripartiremo”

Corriere di Ragusa Cronaca

Indagini serrate della polizia per risalire agli autori dell’incendio doloso al Lido Sud di Marina di Modica. Il titolare: “Ripartiremo”

MODICA – Proseguono serrate le indagini della polizia per risalire agli autori dell’incendio doloso che ha inghiottito il Lido Sud a Marina di Modica in una fredda notte di fine gennaio. L’intera area interessata dalle fiamme, dove insistono i ruderi anneriti del lido, resta transennata e sotto sequestro. I piromani hanno appiccato il fuoco i 3 diversi blocchi del locale, tutti subito divorati dalle fiamme. Le indagini della polizia si presentano abbastanza complicate, visto che pare non si evincerebbe granché dalle immagini delle telecamere di sorveglianza e che nessun testimone abbia visto o sentito nulla prima che divampassero le fiamme. Lo stesso titolare, Gianni Prestia, che era solito dormire nei locali attigui allo chalet e non raggiunti dal rogo, si è svegliato solo quando visto il bagliore. A questo proposito lo stesso Prestia, nonostante sia ovviamente sconvolto dall’accaduto, ha intenzione di ricostruire il lido Sud e di ripartire, con l’opzione anche della cessione, che, prima dell’incendio doloso, era in fase avanzata di trattativa con un gruppo imprenditoriale locale.

L’INCENDIO NELLA NOTTE HA DISTRUTTO TUTTO QUANTO
Le fiamme la scorsa notte hanno completamente distrutto quello che per tanti anni è stato un simbolo di estate per tantissimi modicani. Erano da poco passate le 3 quando la luce intensa del fuoco ha rischiarato la notte della frazione modicana, allarmando i residenti, che hanno subito lanciato l’allarme. L’incendio del Lido Sud si verifica nel decimo anniversario del rogo che nell’estate 2014 distrusse un altro ritrovo estivo, l’Itaparica.

DURANTE L’INCENDIO E’ SCOPPIATA ANCHE UNA BOMBOLA GPL
Tornando all’incendio del Lido Sud, dopo l’allarme è giunta una squadra operativa dei vigili del fuoco del distaccamento di Modica e personale con autobotte dalla sede centrale di Ragusa. I pompieri hanno immediatamente spento il rogo, ma la struttura, completamente di legno è andata comunque distrutta. Durante i concitati momenti è anche esplosa una bombola gpl dai locali della cucina. Nessuno è rimasto ferito.

LA STORIA DEL LIDO SUD
Il Lido Sud fu creato circa un ventennio fa: titolare dalla struttura, nonché progettista ed ideatore, fu Giuseppe Cicero, di Ispica, ristoratore da oltre 20 anni, con socio il modicano Franco Bellia. In origine il locale venne chiamato “Q c’è c’è”. Poi venne ceduto al signor Stefano Magro e al suo socio Gianni Prestia, i quali cambiarono il nome originario con quello attuale “Sud”. Magro cedette infine le sue quote a Prestia, che divenne dunque l’unico proprietario del Lido Sud, una delle strutture ricettive simbolo di Marina di Modica che adesso non esiste più.

LA STRUTTURA RICETTIVA APPARTENEVA ANCORA A GIANNI PRESTIA
Il lido non aveva ancora cambiato proprietà e apparteneva a Gianni Prestia, che la scorsa notte è stato svegliato dal crepitio delle fiamme nel locale adiacente allo chalet dove di solito dormiva. Il gruppo di imprenditori che avevano versato il mese scorso una caparra per dare il via a un contratto di affitto triennale, con opzione di riscatto per l’acquisto, non era ancora entrato nella gestione e nella titolarità del lido balneare.

L’ASSOCIAZIONE TURISTICA BALNEARE SICILIANA CHIEDE UN VERTICE AL PREFETTO
Intanto l’Associazione Turistica Balneare Siciliana, come si legge nella nota a firma del presidente Antonello Firullo, “Nel tutelare gli interessi dei propri associati e dei concessionari balneari della Sicilia, con la presente, a seguito dell’incendio doloso subito dal nostro collega e associato Prestia, titolare dello stabilimento balneare Lido Sud di Marina di Modica, preoccupati che questa azione possa essere il tentativo premeditato per colpire la nostra categoria e dare un segno di sottomissione e di intimidazione nei confronti di chi lavora onestamente e garantisce servizi, alla luce di quanto sopra – chiude la nota – si chiede un incontro urgente in prefettura a Ragusa”.

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