Novità per lo storico deposito locomotive della stazione di Modica: potrebbe diventare un museo ferroviario

Corriere di Ragusa Attualità

Novità per lo storico deposito locomotive della stazione di Modica: potrebbe diventare un museo ferroviario

MODICA – Grandi novità per lo storico deposito locomotive della stazione ferroviaria di Modica, con una possibile valorizzazione in chiave turistica e culturale, come suggerito dal consigliere comunale di Ragusa Gianni Iurato, noto appassionato di storia locale, a dimostrazione che il bene culturale in questione è di interesse per tutto il territorio ibleo. Intanto Rfi ha avviato l’iter che consentirà la messa in sicurezza del sito, di concerto con la Soprintendenza. Secondo Daniele Pavone, studioso locale, “Il deposito e la stazione di Modica sono custodi della memoria delle persone che hanno contribuito allo sviluppo del territorio ibleo, talora a costo della loro stessa vita.

La tutela del deposito di Modica non può esaurirsi nella messa in sicurezza dell’edificio della pittoresca rimessa locomotive: nell’ambito della stessa stazione vi sono altri elementi funzionali alla vita quotidiana propria di questa infrastruttura, su tutti la piattaforma girevole per le locomotive a vapore. A tal proposito, i ferrovieri e gli appassionati ricorderanno senz’altro le storiche 740 244 e 451 assegnate proprio a Modica e ivi rimaste fino agli anni ’90 per poi essere trasferite altrove, fortunatamente per preservarle e rimetterle in funzione, tant’è che nel 2005 la 244 ritornò per una fortunatissima stagione del Treno Barocco.

Vi è un immenso patrimonio fatto di oggetti, fotografie, filmati e documenti di archivio che riguardano il deposito, la stazione di Modica e più in generale la ferrovia iblea. Non da ultimo, Modica è luogo nevralgico e strategico della linea che serve i comuni di maggiore importanza turistica del territorio, distinguendosi per l’altissimo valore paesaggistico. Di conseguenza, torna di interesse quanto proposto dal sottoscritto nel 2018 al Comune di Modica ed alla medesima Soprintendenza, allorquando era già emersa la necessità di una messa in sicurezza. In quella circostanza, sottolineando l’importanza storica ed architettonica del caratteristico edificio modicano, proposi di valorizzare l’immobile allestendovi un museo ferroviario, proposta che ora rilancio – conclude Pavone – per dar luogo ad una rinascenza in senso culturale di questa vera e propria cattedrale ferroviaria italiana”.

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