L’aeroporto di Comiso come il deserto dei Tartari: il Movimento Punto e a Capo denuncia un continuo taglio di voli. I numeri di Sac

Corriere di Ragusa Attualità

L’aeroporto di Comiso come il deserto dei Tartari: il Movimento Punto e a Capo denuncia un continuo taglio di voli. I numeri di Sac

COMISO – Il Movimento Punto a Capo torna ad intervenire sulla gestione dello scalo ibleo. Dopo aver pervicacemente sostenuto il sit in di protesta dello scorso settembre, nato su iniziativa di Paolo Crocifisso, gli esponenti del direttivo del Movimento Antonio Prelati, Biagio Cirica, Toti Miccoli e Anthony Incorvaia si chiedono quale sia la strategia della Sac visto che continuano ad essere tagliati voli su voli. Anche il primo cittadino acatese Gianfranco Fidone ha preso posizione in merito.

“Di Comiso non si parla più – dice il direttivo del Movimento con i consiglieri comunali di Vittoria Iaquez e Greco – e dopo l’emergenza estiva etnea e il sit in di protesta tutto è ritornato in un silenzio che assordante è dir poco. In questo silenzio c’è uno scalo aeroportuale che si affida per la maggior parte a una compagnia aerea che cambia, spesso e volentieri, orari e giorni di voli già acquistati dagli utenti creando non pochi disagi e che di recente ha tagliato sino alla fine di marzo importanti collegamenti come quelli verso Pisa e Bologna”.

“Nelle ultime settimane – si legge nella nota – il Pio La Torre sembra un aeroporto sembra fantasma: un vero e proprio deserto dei Tartari. Il territorio merita tutto ciò? Una provincia come quella di Ragusa, da sempre penalizzata sul fronte infrastrutturale, non produrrebbe ancora di più con un aeroporto funzionale per il turismo, per il commercio, per la mobilità? Evidentemente alla fallimentare gestione Sac ciò non interessa perché è evidente come si privilegino gli interessi di Catania a scapito di quelli di Comiso. Non è un caso che abbiano fatto andar via senza colpo ferire Ryanair dal territorio ibleo, mentre a Catania il vettore low cost continua tranquillamente ad operare”, aggiungono.

“Non siamo figli di un Dio minore – conclude il sindaco di Acate Gianfranco Fidone che chiama a raccolta i colleghi sindaci dei Comuni Iblei – e non possiamo continuare ad attendere un cambiamento che non arriva. Comiso non è ruota di scorta di Catania e ha potenzialità enormi. Il caso di Trapani è eloquente: c’è uno scalo che riesce ad essere nodale per lo sviluppo di un’intera area e il Ragusano non può essere da meno e non può accettare disparità di trattamento da nessuna istituzione. E’ il momento che la Sac risponda chiaramente e pubblicamente del suo operato su Comiso e che si assuma le responsabilità delle tante debacle collezionate: dalla gestione dell’emergenza incendio sino alla fuga di Ryanair e all’arrivo di Aeroitalia che non ha, evidentemente, rilanciato l’aeroporto”.

I NUMERI DI SAC
La Sac, pur ammettendo una flessione del numero dei passeggeri, parla comunque di numeri positivi nel periodo dal 22 dicembre al 7 gennaio 2024. “Sono stati 100 i movimenti rispetto ai 74 dell’anno scorso (+35,1%, di cui 85 di tipo Nazionale vs i 68 del 2022 (+25%), e 15 di tipo Internazionale vs i 6 del 2022, +150%). Tuttavia – si legge nella nota di Sac – a causa della rimodulazione strategica della compagnia aerea Ryanair presso l’Aeroporto di Comiso, il numero dei passeggeri transitati nello scalo è pari a 9.262 contro i 12.355 del 2022, registrando una flessione del -25%.

Comiso chiude l’anno 2023 toccando i 3.485 movimenti in confronto ai 3.320 del 2022, registrando una lieve crescita (+5%). Un aumento che non si riscontra per il numero dei viaggiatori: sono infatti 303.414 i passeggeri transitato nello scalo di Comiso rispetto ai 364.735 dello scorso anno”.

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