Donna vittima di un’aggressione a Comiso da parte di un immigrato che voleva abusare di lei: la testimonianza della vittima a Ragusa Ibla

Corriere di Ragusa Attualità

Donna vittima di un’aggressione a Comiso da parte di un immigrato che voleva abusare di lei: la testimonianza della vittima a Ragusa Ibla

RAGUSA – Se ne è parlato tanto in Italia ultimamente. E se ne è parlato tanto anche venerdì scorso a Ragusa Ibla: la violenza contro le donne è un fenomeno allarmante, preoccupante, quanto mai attuale. Presso l’Auditorium San Vincenzo Ferreri psicologi, forze dell’ordine, volontari, avvocati, professionisti che ogni giorno lavorano per aiutare donne vittime di violenza fisica e psicologica hanno voluto parlare alla cittadinanza per dare un segnale forte e inequivocabile che è possibile fare qualcosa.

Particolarmente toccante il racconto di Erica Sciortino, event designer di Comiso, promotrice dell’evento, che qualche mese fa è stata vittima di un’aggressione da parte di un immigrato, che ha tentato di abusare di lei in pieno giorno e in centro città e che, solo grazie al fortuito e pronto intervento del marito, non ha portato a conseguenze molto più gravi. La donna, lo scorso giugno, stava chiudendo il suo negozio, quanto l’immigrato la aggredì, tentando di violentarla. Lei ora ha deciso di reagire e “metterci la faccia”. Ma quante donne, invece, per paura o vergogna non lo fanno? E quante sanno a chi rivolgersi e come riconoscere i primi segnali, spesso da cercare all’interno della propria cerchia familiare o amicale?

Sono diverse le realtà nel territorio ibleo che se ne occupano da anni, con passione e dedizione: in queste strutture l’obiettivo è incoraggiare le donne vittime di violenza a rompere il silenzio e avvicinarle alla rete di servizi antiviolenza che può offrire percorsi di accoglienza protetta e progetti di continuità assistenziale e di sostegno, fornendo strumenti concreti e indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto. Il loro obiettivo è prevenire e contrastare il fenomeno del maltrattamento, della violenza e dell’abuso, garantire loro sostegno, aiuto e tutela e promuovere il loro reinserimento sociale. Il tutto in maniera gratuita e anonima. Un numero su tutti: il 1.522, un servizio pubblico promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il numero è gratuito, attivo 24 ore su 24 e accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.

L’evento “Mai più Artemisia Gentileschi” ha voluto accendere i riflettori su un argomento tanto delicato, ma anche portare un aiuto concreto: dopo il convegno gratuito, infatti, ci si è spostati a Palazzo Cosentini per un momento di grande impatto visivo con la mostra fotografica dell’illustre Fotografo Tony Campo, la cena di gala e uno spettacolo di musica dal vivo. Nel corso della serata, attraverso un sorteggio, è stato anche assegnato un gioiello messo a disposizione dal noto orafo della gioielleria Leonardo Meli. Il ricavato del biglietto d’ingresso sarà devoluto in beneficenza ai centri antiviolenza del territorio.

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