Corriere di Ragusa Attualità

Pubblicato ufficialmente il testamento spirituale di Don Umberto Bonincontro

MODICA – E’ stato pubblicato ufficialmente il testamento spirituale di Don Umberto Bonincontro, parroco della Chiesa SS Salvatore di Modica, già vicario foraneo e giornalista, deceduto lo scorso mese di giugno e di cui è stato presentato lo scorso lunedì nella chiesa del Santissimo Salvatore, di cui è stato parroco per decenni. Don Umberto, 83 anni, era malato da tempo. Avrebbe festeggiato a breve il 60° di sacerdozio. Anche il Vescovo della Diocesi di Noto Monsignor Salvatore Rumeo era andato a trovarlo in ospedale. Don Umberto aveva lottato fino all’ultimo, fornendo le ultime indicazioni per il suo libro a coronamento dell’importante risultato raggiunto dei 60 anni di ministero. Di seguito il testo del suo testamento spirituale.

Signore Padre Santo, l’incontro con Te si avvicina; l’ho sempre bramato ed ogni anno che passa me lo fa sentire più vicino.

Durante questo corso di Santi Spirituali Esercizi in questo santuario della Vergine che ha visto sbocciare e crescere la mia vocazione, voglio anzitutto ringraziare te, o Signore, e le immense grazie di cui hai colmato la mia povera vita.

Mi sono sentito sempre avvolto di un amore immenso e misericordioso che ha sempre trionfato nonostante il mio peccato e la mia indegnità.

Maria, la mia tenerissima madre a cui io ho affidato, dal suo nascere, la mia vocazione me l’ha custodita nonostante le prove e le difficoltà che di certo non mi sono mancate.

La gioia di essere sacerdote, di agire, cioè, in persona Christi, annunciatore della sua parola, liturgo e guida della comunità cristiana, consolatore degli afflitti e dispensatore della misericordia del Padre, ha sempre pervaso la mia vita.

Mi sono donato a tutti come meglio ho potuto,senza risparmiarmi. Come programma della mia vita sacerdotale ho scelto il motto di Paolo: “Farsi tutto a tutti” e, se non ci sono riuscito, sempre è stata questa la tensione.

Adesso, davanti al pensiero del più o meno prossimo dell’incontro con l’Amore, sento il bisogno di chiederTi perdono di tutte le infedeltà e son tante.

Il perdono sinceramente invocato, sono certo che mi procurerà un gesto largo di misericordia che,senza mio merito, mi farà prendere parte al banchetto del Cielo.

La grazia più grande dopo la fede, la famiglia è il Sacerdozio. È proprio grazie a questa libera elezione da parte del Cristo e aver avuto per oltre quarant’anni una comunità, quella del Santissimo Salvatore a cui si è aggiunta nel 2000 quella della Madonna delle Grazie, con cui sono cresciuto nella fede e con cui ho condiviso gioie e dolori.

Mi sono speso per le due Comunità, e per la grazia di Dio anche umanamente sono stato ampiamente ricompensato.

Al Signore, pur tuttavia, chiedo perdono per tutto quello che avrei potuto fare e non ho fatto.

Alle due Comunità chiedo di perdonarmi per tutte le volte che non sono stato all’altezza della missione affidatami e ancora di più per tutte le volte che sono stato pietra di inciampo nel cammino di Fede dei più deboli.

Chiedo perdono ancora a tutte le persone e in modo particolare ai miei confratelli che ho potuto ferire e quindi far soffrire per le mie prese di posizioni, specie nei primi anni, frutto di intemperanze giovanili. Posso assicurare che non c’è stata mai cattiveria, che ho amato tutti e sempre e che certe manifestazioni sono da addebitarsi a zelo scomposto.

A tutti, in modo particolare ai giovani,raccomando di rispondere con generosità alla loro vocazione, sperando che qualcuno prenda il mio posto nella mistica vigna del Signore.

Al Signore, infine, chiedo di purificare la mia vita e di saldare i miei debiti con la morte che Egli, nella sua infinita bontà, crederà opportuno disporre per me, affidandomi alla sua volontà. Con la sua Grazia voglio accettare la lunga o la breve malattia, la morte improvvisa o tragica che egli permetterà per il mio bene. A tutti chiedo la carità di una preghiera davanti al Signore.

A tutti un “Arrivederci in cielo!”

Sac. Paolo Umberto Bonincontro

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