Le prime bollette idriche di Iblea Acque Spa stanno arrivando sui consumi stimati. Ma perché?

Corriere di Ragusa Attualità

Le prime bollette idriche di Iblea Acque Spa stanno arrivando sui consumi stimati. Ma perché?

ISPICA – Le prime bollette idriche di Iblea Acque Spa stanno arrivando sui consumi stimati, non su quelli effettivi. Ma perché? Risposte vaghe sono state fornite nell’ambito di una intervista ad una emittente locale dall’amministratore unico Franco Poidomani. “Queste prime bollette stanno arrivando sulla base dello storico dei consumi – ha detto – ma le prossime conterranno gli importi corretti ricavati dai consumi effettivi”. Punto. Ma perché non cominciare subito ad inviare bollette corrette? Se si doveva dare il tempo ai letturisti dei contatori (che poi in molti comuni non sono stati avvistati e in altri girano ancora quelli comunali) avevano bisogno di maggiore tempo per ultimare il loro lavoro, perché con concederglielo? E agli utenti ai quali sarà fatto pagare di più (e scommettiamo che saranno la maggioranza) quando e con quali modalità sarà rimborsato il costo pagato in eccesso? Con un conguaglio nelle prossime bollette? Ma non si rischia di creare pasticci e di ingenerare confusione e stress tra gli utenti? Ecco, tutte queste semplici e basilari domande sono state finora rimaste senza risposta. La sensazione è quella che l’obiettivo prioritario sia comunque quello di cominciare a far cassa il prima possibile, anche inviando bollette sullo storico dei consumi, e non sul consumo effettivo. Ma perché tutta questa fretta?

La seduta dell’ultimo Consiglio comunale di Ispica nel corso si cui si è registrato un confronto con i vertici di Ati Ragusa e di Iblea Acque, ovvero con il presidente Lino Giaquinta e con l’amministratore unico Franco Poidomani, sull’attuale gestione dell’acqua pubblica, sulla questione delle bollette pazze recapitate ai cittadini e sui risvolti economici dell’ultima emergenza idrica di questa estate che ha lasciato la città senza acqua per troppi giorni, non ha sciolto i dubbi.

“Nonostante gli interventi introduttivi di Giaquinta e Poidomani, ai quali si è poi allineato anche il sindaco Innocenzo Leontini, per cercare di convincerci sulla correttezza e sulla legittimità dell’operato di Ati Ragusa rispetto all’affidamento del Sistema idrico integrato alla società Iblea Acque S.p.A. – chiarisce il consigliere comunale Paolo Monaca – per noi è stata l’occasione di esprimere e documentare, carte alla mano, gli aspetti poco chiari della vicenda. A Ispica in particolare – ha evidenziato Monaca – accade che il sindaco faccia un video per comunicare che la scadenza prevista al 15 novembre delle bollette pazze recapitate agli utenti sia stata prorogata al 31 dicembre. Al contempo, prendiamo atto di una comunicazione proveniente dall’amministratore unico di Iblea Acque in cui si sostiene che le bollette devono essere regolarmente pagate.

Come se non bastasse, a questa situazione contraddittoria se ne aggiunge una terza dal momento in cui il personale di Iblea Acque presente allo sportello di Ispica ha comunicato agli utenti che hanno ravvisato delle anomalie, riguardanti importi sovradimensionati, di fotografare i contatori dopodiché si sarebbe proceduto, in seguito alla compilazione di un modulo specifico, con l’emanazione di un’altra fattura sulla base delle comunicazioni ricevute. Insomma, perché tanta confusione? Qual è la strada corretta? L’amministrazione comunale ha comunicato che sta inviando ai cittadini le bollette del 2021 e il prossimo anno quelle del 2022. Secondo quale priorità i cittadini di Ispica dovrebbero pagare queste bollette? Secondo il principio dell’annualità oppure secondo qualche altro principio non ancora ben chiarito? Anche in questo caso nessuna risposta univoca ottenuta dai rappresentanti di Ati e Iblea Acque presenti in aula. Anzi – ha precisato Monaca – è stato possibile percepire un po’ di imbarazzo che ha denotato una certa improvvisazione su questo aspetto”. Una situazione, che, come accennato, non riguarda solo Ispica, ma anche la maggior parte degli altri comuni iblei.

“Tra l’altro – aggiunge Monaca – ho accertato che il gestore del servizio, quindi in questo caso Iblea Acque, ha l’obbligo di installare gratuitamente i contatori idrici nuovi, in caso di obsolescenza o guasto di quelli esistenti, senza che questi costi gravino sulle tasche dei cittadini. Mi è stato confermato che è vero che è così – conclude il consigliere Monaca – ma che, allo stesso tempo, i tempi di previsione per queste procedure di installazione non sono certi ed immediati”. L’impressione è che l’azione dei sindaci per ovviare a tutte queste difficoltà e rassicurare i cittadini sia evanescente, per non dire nulla. E dalle opposizione dei vari comuni, Monaca a parte a Ispica, non si registrano al momento “segnali di vita”. E i cittadini pagano, zitti e buoni. Purtroppo.

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