Corriere di Ragusa Attualità

Dipendenti SpM senza stipendio da 7 mesi a Modica: in 48 rischiano anche il posto di lavoro

MODICA – E’ stato proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti della SpM Servizi per Modica. Lo annunciano Salvatore Terranova e Nunzio Fernandez della Cgil il giorno dopo dell’incontro con l’amministrazione comunale. “Come Organizzazione ci siamo sforzati sino all’inverosimile per condurre una trattativa di salvaguardia del personale (48 unità) della SpM con l’attuale Amministrazione comunale – spiegano – consapevoli della complessità della problematica, che deve essere governata senza determinare danni ai lavoratori né all’ente comune, la Cgil si è messa, da almeno 6 mesi, cioè da quando si è insediata la nuova Amministrazione, nella disposizione di riprendere i fili della trattativa, poi arenatasi, sebbene si fosse già pervenuti ad un accordo, per responsabilità della precedente Giunta comunale, con la determinazione di ricomporre, con l’attuale Governo municipale in testa, un quadro finalizzato a porre fine alla incresciosa e drammatica condizioni di 48 lavoratori, che, non solo non percepiscono gli stipendi (sono già 7 i mesi di mensilità maturate), ma stanno rischiando, giorno dopo giorno, di perdere il loro posto di lavoro.

L’Amministrazione comunale ha convocato tutto il personale della SpM senza convocare il sindacato. Questo fatto, oltre ad essere una procedura irrituale che rileva un comportamento pienamente antisindacale, pertanto perseguibile, denota l’assenza di consapevolezza democratica e di una visione dei rapporti tra le parti – aggiungono i due sindacalisti – La condizione dei dipendenti è diventata drammatica e sta producendo a loro una sofferenza non indifferente, perché privati della possibilità di sostenere le loro famiglie, determinando ciò uno stato di ansia che si riflette sul loro profilo psico-fisico.

Per le motivazioni suesposte, la Camera del Lavoro e la Cgil proclamano, con decorrenza immediata, lo stato di agitazione dei lavoratori e chiedono al Prefetto di farsi promotore di un intervento che possa agevolare il percorso di definitiva messa in sicurezza di tantissime famiglie – conclude il sindacato – in questo momento realmente in bilico”.

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