Riscossione e accesso diretto sui conti correnti dei debitori. I commercialisti spiegano cosa è davvero cambiato

Corriere di Ragusa Attualità

Riscossione e accesso diretto sui conti correnti dei debitori. I commercialisti spiegano cosa è davvero cambiato

RAGUSA – “Niente più accesso diretto sui conti correnti dei debitori ma il riscossore, per effettuare pignoramenti, avrà a disposizione strumenti informatici che gli consentiranno un dialogo diretto con gli istituti di credito”. Lo sottolinea il presidente di Anc Ragusa Rosa Anna Paolino, rispetto alle ipotesi tuttora in fase di discussione precisando che “le verifiche potranno comunque essere effettuate ma non più in modalità diretta ed automatizzata, bensì filtrata da software e con apposite richieste. Queste sono le novità contenute nell’ultima bozza di disegno di legge di bilancio 2024 con cui vengono ridefinite all’art. 23, comma 13, le nuove modalità per efficientare l’attività di riscossione in coerenza anche con le previsioni contenute all’art. 18 della delega fiscale. In questi casi, come in quelli che perverranno verosimilmente nelle prossime ore, al fine di recuperarne i devastanti esiti, è indispensabile diffidare l’amministrazione finanziaria a revocare con effetto immediato i procedimenti già attivati, rimettendo in termini i contribuenti colpiti dalla scure, i quali, certamente, non riusciranno a versare tempestivamente quanto nei loro obblighi tributari”.

“Inoltre, ma non certamente di minor rilievo – continua il presidente Paolino – occorre evidenziare che per il contribuente la presenza di debiti presso il concessionario non è sinonimo di evasione, salvo i casi discendenti da specifici e percentualmente minori accertamenti fiscali. L’evasore non dichiara i propri redditi, non ne ha interesse, piuttosto li occulta. Le cartelle di pagamento scadute sono invece il frutto di un sistema economico stagnante, inaridito dalla crisi pandemica ed ulteriormente appesantito dalla crisi internazionale, nel quale il contribuente non esita a porre in essere gli adempimenti dichiarativi ma non riesce poi a far fronte al pagamento delle imposte. Come Anc riteniamo, infatti, che un sistema fiscale che possa definirsi efficiente ed equo dovrebbe potere avere gli strumenti per distinguere la posizione del contribuente onesto, che subisce gli effetti della stessa crisi e si trova in difficoltà da quella dell’evasore, che intenzionalmente elude i propri obblighi fiscali a danno dell’intera collettività. Riteniamo, altresì, che tutto ciò non può e non deve essere demandato solo all’attività meccanizzata ma occorre che il controllo sia ridato in mano al fattore umano che, al contrario di quello delle macchine, ha un discernimento non basato solo su formule aritmetiche e algoritmi”.

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