Abbattimento del 50% delle tariffe aeree finanziato dalla Regione Siciliana. Lo scetticismo di Codacons, Federconsumatori e Pd

Corriere di Ragusa Sicilia

Abbattimento del 50% delle tariffe aeree finanziato dalla Regione Siciliana. Lo scetticismo di Codacons, Federconsumatori e Pd

La Regione Siciliana, con risorse proprie, finanzierà l’abbattimento fino al 50% delle tariffe aree applicate dalle compagnie aeree. Lo sconto è riservato ai residenti in Sicilia per i collegamenti da e per l’Isola verso i 3 aeroporti di Milano e i 2 di Roma. Lo hanno annunciato il presidente della Regione Renato Schifani e l’assessore ai Trasporti Alessandro Aricò. Il governo Schifani ha stanziato per il provvedimento 27,5 milioni di euro di fondi propri che garantiranno gli sconti per 13 mesi. Dal primo dicembre partiranno gli sconti. L’abbattimento del 25% sarà per tutti i residenti in Sicilia, l’ulteriore 25% invece è destinato agli studenti e alle fasce più deboli con un reddito Isee fino a 9.360 euro.

Intanto il Codacons boccia lo sconto del 50% per i residenti varato sui biglietti aerei dalla Regione Siciliana. Secondo l’associazione “Si tratta di una misura che non risolve affatto il problema del caro voli, ma anzi rischia di spingere le compagnie aeree a lucrare ancora di più aumentando le tariffe sfruttando proprio lo sconto concesso ai viaggiatori siciliani. Inoltre per la misura vengono usati fondi pubblici. Questo significa che saranno sempre i cittadini a pagare le tariffe stellari dei biglietti aerei, solo in modo diverso: non più attraverso l’acquisto del titolo di viaggio, ma mediante i finanziamenti messi a disposizione dalla Regione. Infine la misura rischia di determinare una pericolosa discriminazione a danno dei cittadini che vivono fuori dall’isola: lo sconto sarà infatti valido solo per chi parte dagli scali di Roma e Milano, ma non si applicherà alle partenze da tutti gli altri aeroporti della penisola, con evidente pregiudizio per gli utenti”, conclude il Codacons.

Le azioni messe in campo da Schifani e dalla sua Giunta non convincono neanche il deputato regionale del Pd Tiziano Spada, che spiega: “È impensabile, oltre che ingiusto, limitare le agevolazioni ai soli aeroporti di Roma e Milano, senza contare che, soprattutto in questa fase a ridosso delle festività natalizie, si dovrebbe organizzare un rimborso direttamente all’utente, anziché passare dal vettore, destinando queste somme nelle tasche dei siciliani”.

Non solo. “L’ulteriore sconto per chi ha un Isee inferiore a 9.360 euro – aggiunge il deputato del Pd – fa riferimento a un indice che non ha alcuna valenza, basti pensare che oggi per avere diritto e accesso alle borse di studio, questa cifra supera i 20 mila euro. Quindi si dovrebbe innalzare la soglia dell’Isee ad almeno 25 mila euro e allargare la platea dei beneficiari a tutti gli under 35”.

“Soltanto così – aggiunge Tiziano Spada – si potrà mettere fine a questa storia che si ripete ogni anno soprattutto a Natale quando, per molti studenti, tornare a riunirsi in famiglia diventa un lusso, spesso irraggiungibile. È il momento di dire veramente basta a prezzi di biglietti aerei che rischiano di mettere in ginocchio le famiglie che hanno uno o più figli iscritti negli atenei fuori dalla Sicilia”.

Già nel mese di aprile, insieme con il collega Ismaele La Vardera, il deputato regionale aveva organizzato una manifestazione contro il caro voli molto partecipata a Catania. “In quella occasione – conclude Spada – abbiamo dimostrato quanti ragazzi e ragazze devono affrontare i disagi dei voli costosi. Ma lo studio è un diritto ed è impensabile che i prezzi dei voli debbano incidere sulle ambizioni degli studenti. E quelle prospettate negli emendamenti sono le soluzioni ideali per agevolare studenti e lavoratori under 35 che vivono fuori regione ma sono residenti in Sicilia”.

Anche Federconsumatori Sicilia nutre molti dubbi sul decreto annunciato dal Presidente della Regione Renato Schifani e dall’assessore ai Trasporti Alessandro Aricò, in base al quale sarà messo in piedi un meccanismo di rimborso del prezzo dei biglietti da e per la Sicilia, fino ad un massimo di 150 euro. I dubbi sono sia di merito che di metodo. “Per quanto riguarda il merito – si legge nella nota – si prendono 12,5 milioni di euro assegnati dallo Stato per risolvere i problemi derivanti dall’insularità della Sicilia e altri 15 milioni li mette la Regione, prendendone 10 dalla finanziaria 2024. In pratica si prendono soldi che lo Stato paga per risolvere i problemi dell’insularità e altri soldi che i cittadini siciliani versano in tasse o ricevono come trasferimenti dallo Stato e si dirotta un totale di 27,5 milioni di euro per tamponare, e non certo risolvere, il problema del caro voli.

Da mesi chiediamo un vero tavolo tecnico di alto livello tra Ministero dei Trasporti e Regione per risolvere in maniera strutturale il problema del carovoli – commenta il presidente di Federconsumatori Sicilia Alfio La Rosa – La risposta è stata una misura anti algoritmo che il Governo nazionale si è rimangiato nel giro di due settimane e, adesso, un decreto regionale che il 10 novembre promette soldi a pioggia a partire dal 1° dicembre”. Federconsumatori Sicilia è convinta che il caro voli si combatta aumentando l’offerta, mettendo più aerei in pista quando servono. Siamo perfettamente d’accordo sul fatto che per gran parte dell’anno l’offerta di posti sia congrua e che, di conseguenza, non è possibile prevedere voli in eccesso per 11 mesi su 12. Ma è possibile – prosegue la nota – se lo si programma in modo corretto, usare gli scali di Comiso e Trapani-Birgi per assorbire l’extra-traffico delle feste senza mandare in tilt Catania e Palermo. Natale, da duemila anni, cade sempre il 25 dicembre: una programmazione si può fare.

Per quanto riguarda il metodo, poi, i dubbi sono ancor di più. Ci sembra molto difficile che le compagnie aeree accettino di modificare i propri sistemi di prenotazione per inserire la possibilità di ottenere lo sconto. Ci sembra ancor più improbabile che vengano fatti controlli a campione in aeroporto per verificare che l’autocertificazione sia veritiera. Ci sembra molto più probabile, al massimo, che tutto questo sistema venga gestito dalla Regione tramite rimborsi ex post: prima si paga il biglietto a prezzo pieno (sperando che le compagnie non ne approfittino per alzare ulteriormente il prezzo), poi si chiede il rimborso tramite un portale (che ancora non c’è). Se così sarà, allora bisogna fare i famosi conti della serva: il rimborso massimo è di 150 euro, i soldi a disposizione sono 27,5 milioni per 13 mesi. Ciò vuol dire che, se tutti i rimborsi saranno da 150 euro, ci saranno da gestire oltre 180 mila rimborsi in poco più di un anno, cioè oltre 14 mila al mese, cioè circa 500 al giorno in media. Ma non tutti i rimborsi saranno da 150 euro, quindi le pratiche da smaltire saranno molte di più. Federconsumatori Sicilia, per questo, aspetta di conoscere i dettagli di questo sistema e il costo di gestione delle pratiche (che pagheranno i siciliani).

Aspettiamo di sapere anche se ci sarà un numero massimo di biglietti rimborsabili in un mese, se ci sarà un “click day” per ottenere i rimborsi, se ci saranno metodi efficaci per controllare che chi chiede il rimborso ne abbia realmente diritto. Facciamo infine notare che la misura annunciata dal Governo Regionale riguarda solo i residenti in Sicilia, ma la stragrande maggioranza di chi compra un biglietto aereo per la Sicilia a Natale o a Pasqua non è più residente in Sicilia da anni: è emigrato al nord per lavorare, ha spostato la residenza, magari ha figli nati a Bergamo bassa. Tutte queste persone non potranno ottenere lo sconto. Alla luce di tutti questi dubbi, Federconsumatori Sicilia chiede al Governo Schifani di fare chiarezza prima possibile su tutte le questioni sollevate e, allo stesso tempo – conclude la nota – invita i siciliani a conservare biglietti e ricevute di tutti i voli effettuati a partire dal 1° dicembre, anche se quel giorno il sistema dei rimborsi non sarà ancora partito”.

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