Corriere di Ragusa Attualità

Ragusa: serve derattizzazione e recupero della zona artigianale in abbandono. Gli appelli all’amministrazione comunale

RAGUSA – “Sempre più necessario intervenire sul fronte della derattizzazione in alcune zone della città”. Lo dice il presidente dell’associazione Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, dopo avere ricevuto una serie di sollecitazioni riguardanti la zona di via Aldo Moro, alla periferia della città, nella parte alta. “Mi hanno spiegato – sottolinea Chiavola parlando di alcuni residenti – che proprio in questa zona ci sono numerosi topi che rosicchiano i fili elettrici e della fibra che dovrebbero essere al servizio dei condomini dei vari edifici presenti nel sito di cui stiamo parlando. Inutile dire i disagi che si registrano e le difficoltà per chi deve comunque lavorare e non lo può fare quando si ravvisano difficoltà con le linee internet. Ieri, ad esempio, Open Fiber è intervenuta per ripristinare i collegamenti ma i tecnici hanno spiegato che il problema si ripresenterà. Chiediamo dunque che si intervenga al più presto possibile per eliminare questo pesante disagio”.

Intanto il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Luca Poidomani punta ancora i riflettori sullo stato d’abbandono in cui continua a versare la zona artigianale. “Non riusciamo a smarcarci da una sensazione di buonismo che, però, coincide con lassismo – dice Poidomani – in riferimento all’operato “latitante” dell’Amministrazione comunale nei riguardi di una zona artigianale che dovrebbe essere il fiore all’occhiello del comparto produttivo della nostra città e che, invece, purtroppo si confronta con una situazione di degrado che lascia molto da pensare”.

“Pensavamo che a distanza di tempo, dopo le nostre reiterate segnalazioni – prosegue Poidomani – qualcosa si muovesse. E, invece, niente. Tutto fermo al palo. Nessuna risposta alle legittime pretese degli insediati. Lo stato fatiscente dell’area, la mancanza di cura, la persistente presenza del branco di randagi che abbiamo più volte evidenziato, danno la cifra di una disattenzione che questa città non merita. Sì, il buonismo, dicevamo, quello dei sorrisi, delle pacche sulle spalle, del “non vi preoccupate, faremo tutto” e però, intanto, gli interventi latitano. Aspettavamo che, magari, il Comune si adoperasse mettendo in piedi un tavolo con i rappresentanti degli insediati così da comprendere quali le principali esigenze da attuare. Ma, secondo noi, il problema è che gli interventi da fare in realtà si conoscono. E, però, tutto rimarrà debitamente congelato sino alla prossima manifestazione di protesta. Nel frattempo – conclude – il disagio continuerà a crescere”.

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