Manifestazione contro l’istituzione del Cpr nell’area industriale Modica Pozzallo

Corriere di Ragusa Attualità

Manifestazione contro l’istituzione del Cpr nell’area industriale Modica Pozzallo

POZZALLO – “Con i Cpr siamo fuori dai diritti basilari. Dal punto di vista umano sono luoghi di marginalizzazione. Vengono recluse persone in condizioni inaccettabili. E’ questo il segno di una politica dell’immigrazione che va completamente ribaltata. Bisogna puntare sull’accoglienza e sull’inclusione, politiche opposte si sono dimostrate fallimentari. Quindi il nostro no ai Cpr è assoluto. Siamo contenti che la nostra iniziativa oggi abbia avuto ampia e partecipata adesione di associazioni laiche e cattoliche. Questo significa che c’è un’altra idea di paese che si vuole affermare avendo a riferimento la nostra Costituzione”.

Questo il pensiero di Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, che sabato scorso ha lanciato questa iniziativa contro la politica dell’immigrazione del Governo Meloni nella zona industriale Asi Modica Pozzallo, dove è stato aperto il nuovo Cpr. La manifestazione ha avuto il momento di massima aggregazione con gli interventi che si sono succeduti sul palco e moderati da Peppe Scifo, segretario generale della Cgil di Ragusa: “La questione legata all’esistenza dei Cpr – commenta Scifo – tocca diritti riconosciuti dalla nostra Costituzione attesa la natura di questa strutture e che non vengono applicati. E’ il caso delle detenzioni che valutiamo illegittime come suffragate dalle sentenze che sono state emesse e c’è anche un altro tema importante, ovvero il motivo per cui la Cgil ha scelto di fare questa manifestazione: avere nel paese persone con una fragilità giuridica di status significa consegnare migliaia di donne e uomini al mercato nero, allo schiavismo, al capolarato: questo è il concetto di sicurezza che va ribadito e ribaltato che vuole garantire al sistema di non produrre irregolarità.”

Il nuovo Cpr di Pozzallo conta 300 posti, di cui 84 da destinare all’attivazione del primo centro per i rimpatri veloce. Il nuovo centro si estende su un’area di Container perimetrato da barriere new jersey e filo spinato e destinato ad ospitare i richiedenti asilo, provenienti dai cosiddetti Paesi sicuri, che verranno trattenuti direttamente allo sbarco e rinchiusi qui in attesa dell’esame della loro richiesta di asilo. Che dovrebbe avvenire entro cinque settimane, con le cosiddette procedure accelerate di frontiera.

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