L’impianto di biometano a ridosso di Pozzallo sembra non si realizzerà, ecco perchè

Corriere di Ragusa Attualità

L’impianto di biometano a ridosso di Pozzallo sembra non si realizzerà, ecco perchè

POZZALLO – Incontro a Pozzallo per far luce sul futuro del contestato impianto di biogas che sarebbe dovuto sorgere in contrada Zimmardo Bellamagna, territorio di Modica, ma praticamente a ridosso della cittadina marinara, con sindaco, residenti e associazioni che erano insorte tramite manifestazioni pubbliche e battaglie a colpi di carta bollata.

La sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa del 17 marzo 2023 autorizza l’azienda all’inizio dei lavori e alla realizzazione dell’impianto, ma in sede di udienza al Cga l’associazione Rifiuti Zero Sicilia aveva già presentato documentazione, chiedendo la declaratoria di decadenza. A fronte di tutto ciò il Comune di Modica ha comunque difeso l’atto e la validità dell’autorizzazione, che è risultata scaduta. Il sindaco Roberto Ammatuna ha ribadito più volte che si è trattato di “Una grande battaglia di civiltà che è stata vinta grazie a tutti i cittadini di Pozzallo, ai molti cittadini di Modica e all’Associazione Rifiuti Zero Sicilia, che, con il loro impegno, hanno portato alla vittoria”.

Nel corso di questi ultimi 4 anni il tribunale amministrativo regionale e il consiglio di giustizia amministrativo si sono occupati della tortuosa vicenda, fino a quando non è stata rinnovata l’autorizzazione, scaduta nel luglio del 2022, dopo un ennesimo ricorso di Rifiuti Zero Sicilia, sostenuto anche “Ad adiuvàndum” dal Comune di Pozzallo.

Lo scorso marzo il Cga aveva respinto l’appello proposto contro la realizzazione dell’impianto, mentre in precedenza si era pronunciato solo sui 2 ricorsi straordinari al presidente della Regione, ma non sul merito della regolarità della concessione. 2 ricorsi erano quindi già stati rigettati dal Cga lo scorso anno, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. Dopo avere rigettato quello presentato dal comune di Pozzallo, il Cga aveva infatti detto no al ricorso proposto dal Cspa (Comitato salute di salute pubblica e ambiente). Il ricorso non era ammissibile, secondo i giudici, perché i ricorrenti non avevano legittimazione ad agire.

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