Fare Verde Vittoria: “Flop della differenziata in Sicilia, ultima regione d’Italia sotto il 50% , ma si pensa ai termovalorizzatori”

Corriere di Ragusa Attualità

Fare Verde Vittoria: “Flop della differenziata in Sicilia, ultima regione d’Italia sotto il 50% , ma si pensa ai termovalorizzatori”

VITTORIA – “Perché la raccolta differenziata non decolla in Sicilia, ultima regione d’Italia sotto il 50%, mentre si pensa a costruire termovalorizzatori e inceneritori”? A chiederselo è il gruppo ambientalista dell’associazione “Fare Verde” di Vittoria. “La nostra splendida isola – afferma “Fare Verde” – è fanalino di coda in Italia per la raccolta differenziata e siamo i più grandi produttori di rifiuti procapite a livello nazionale.

Paradossalmente nessuna seria programmazione da parte della Regione Siciliana per un potenziamento e incremento dei centri di raccolta differenziata, ed in particolare un inefficienza cronica degli impianti di compostaggio, previsti 20 in Sicilia, che dovrebbero raccogliere e riciclare correttamente l’organico, cioè il 40% dei nostri rifiuti, producendo compost materiale di grande interesse per una regione a forte vocazione agricola.

Le direttive europee parlano del 90% da raggiungere tra “organico” e frazioni secche come differenziata per un giusto connubio rifiuti inteso come risorsa economica, attraverso il percorso virtuoso del riciclo e del riuso. La Regione Siciliana – prosegue la nota – a mortificazione di un economia circolare vantaggiosa per l’ambiente e per le casse dei comuni siciliani dissanguati dai costi dello smaltimento rifiuti, programma e progetta anacronistici termovalorizzatori, inceneritori, rigassificatori.

Fare Verde Vittoria è fermamente contraria a queste scelte scellerate della Regione fatte di soluzioni accomodanti e indifferenti alla transizione ecologica, volendo coprire la colpevole inefficienza politica dell’ultimo trentennio sul sistema rifiuti e devastando ulteriormente i territori e la salute pubblica con una raccolta totalmente indifferenziata.

La realizzazioni di questi impianti comporterà una spesa di centinaia di milioni di euro, in un tempo stimato per la completa realizzazione di non meno di 5 anni, sempre che verranno ultimati ed entreranno effettivamente in funzione. Nel frattempo – conclude “Fare Verde” – passando da un’emergenza ad un’altra, la faranno da padrona, ancora una volta, le famigerate discariche private che da decenni hanno realizzato affari milionari con intollerabili emissioni di percolato nel sottosuolo e diossina nell’aria altamente inquinanti”.

Condividi questo