RAGUSA – “Mia madre di 72 anni si fa 15 ore di attesa seduta su una sedia di plastica al pronto soccorso del Giovanni Paolo II”: comincia così il racconto denuncia di un cittadino, in riferimento all’atavico problema dei tempi d’attesa nei pronto soccorso degli ospedali iblei, e non solo.
“Dopo gli esami nella norma e 11 ore circa di attesa e di dolori all’addome per la mia povera madre – si legge nella missiva – il medico di turno decide di somministrare una flebo con antidolorifico. Da là in avanti è solo attesa, sempre su una sedia di plastica fino alle ore 8 del giorno successivo, quando viene dimessa senza una diagnosi, ancora con l’addome gonfio e il dolore persistente, con la prescrizione di fare una gastroscopia esternamente. A quel punto chiedo al medico come mai non era stata eseguita un’ecografia, la risposta è stata che i parametri erano nella norma e che la paziente poteva farla esternamente.
E dunque, dopo 15 ore di attesa – conclude il cittadino – mia madre lascia il pronto soccorso con lo stesso dolore e gonfiore all’addome e, cosa ancora più grave, senza una diagnosi precisa”. Il fatto denunciato si sarebbe verificato tra il 9 e il 10 ottobre scorsi. Per la cronaca, da esami eseguiti esternamente, l’anziana non presentava nessuna patologia grave.