Attivo a Pozzallo il primo centro in Italia per trattenere i migranti che chiedono asilo, pur arrivando da Paesi sicuri. Struttura sorvegliata

Corriere di Ragusa Attualità

Attivo a Pozzallo il primo centro in Italia per trattenere i migranti che chiedono asilo, pur arrivando da Paesi sicuri. Struttura sorvegliata

POZZALLO – Il centro per i rimpatri veloci da ora ospita solo migranti ai quali sarà velocizzato l’iter di espulsione e rientro in patria oppure, qualora ne abbiano diritto, quello di rifugiato politico, il tutto entro 30 giorni dal loro arrivo a Pozzallo. Una struttura di parecchi metri quadri, sorvegliata giorno e notte, con pochissime possibilità di fuga, visti i piantoni sistemati sia all’interno della struttura, con tanto di inferriate e filo spinato, che in prossimità dell’unica strada che porta verso la città marinara. Un nuovo hotspot con 84 cabine in previsione dell’altro hotspot che sorgerà presso la zona industriale Modica Pozzallo. È la prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo che attiva in Italia per le cosiddette procedure accelerate di frontiera. La zona è poco frequentata ed è isolata rispetto al centro abitato di Pozzallo. A dare l’annuncio della sua attivazione è stato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi,

Centro per i rimpatri veloci che vedrà ulteriormente aumentato il numero di forze dell’ordine nei prossimi mesi. Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuma, lamenta lentezza ed approssimazione sui trasferimenti da effettuare, vista anche la molteplice presenza di migranti che circolano per le vie cittadine. “Siamo per accogliere – aggiunge Ammatuna – siamo per integrare ma a patto di regolarizzare questi immigrati. Ho avuto iniziali perplessità per questo tipo di strutture, specie perché nell’hotspot a ridosso dell’area portuale attualmente gestiamo un centro con 220 posti disponibili e ne stiamo accogliendo 500. Il governo investa nell’accoglienza e nella conseguente regolarizzazione per fare in modo che si possano realizzare velocemente procedure di stabilizzazione, di rifugiato o di rimpatrio”.

La presenza dei migranti a Pozzallo ha fatto storcere il naso a parecchi concittadini. Migranti che vanno in giro a chiedere ogni giorno pane, pasta, soldi, sigarette, ricevendo in cambio, il più delle volte, quanto richiesto ma scatenando il solito coro di polemiche fra coloro che non vedono di buon occhio questo gironzolare per la città. Alcuni di loro pare abbiano molestato verbalmente alcune donne.

Foto GdS

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