Corriere di Ragusa Nazionale

La morte del presidente emerito Napolitano, funerali di Stato e lutto nazionale. È stato l’uomo delle riforme a tutti i costi

Palazzo Chigi ha disposto funerali di Stato per Giorgio Napolitano, il presidente emerito della Repubblica morto venerdì sera a 98 anni. Il giorno delle esequie sarà lutto nazionale. Nel frattempo, le bandiere sulle facciate degli edifici pubblici saranno esposte a mezz’asta. In Senato predisposta la camera ardente. È stato l’uomo delle riforme a tutti i costi, napoletano di gran classe, elegante e «pignolo», come egli stesso si è definito. E’ stato il primo nella storia della Repubblica ad essere presidente 2 volte: rieletto al Quirinale nel 2013 dopo la prima volta del 2006.

Attento ad ogni dettaglio, lavoratore instancabile, profondo conoscitore della vita parlamentare e delle dinamiche politiche dell’intera storia repubblicana. Sempre accompagnato con discrezione dalla moglie Clio, ha iniziato il primo settennato, nel 2006, gioendo per la vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio di Berlino e ha concluso i quasi due anni del secondo mandato con qualche rimpianto per non essere riuscito a vedere del tutto compiuti quei cambiamenti istituzionali per i quali tanto si è speso. Ma soprattutto «re Giorgio» ha dovuto affrontare quello che in molti considerano il periodo più buio degli ultimi 50 anni, navigando a vista tra gli scogli di una durissima crisi economica. E lo ha fatto con una convinzione incrollabile: che l’Italia avesse bisogno di stabilità politica.

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