Corriere di Ragusa Politica

Il dissesto a Chiaramonte Gulfi poteva essere evitato secondo l’opposizione: “Bastava un piano di riequilibrio pluriennale””

CHIARAMONTE GULFI – Il gruppo di opposizione consiliare composto da Gaetano Iacono, Samuele Cultrera, Simona Riggio e Jessica Stracquadaini è intervenuto a seguito della dichiarazione di dissesto economico finanziario formulato dall’amministrazione e poi approdato in consiglio. Per gli esponenti dell’opposizione il dissesto poteva essere evitato facendo ricorso a un piano di riequilibrio pluriennale, a una azione di contenimento della spesa e accedendo al ricorso al fondo di rotazione per i Comuni, gestendo politicamente il debito. Inoltre, sarebbe stato opportuno un segnale politico con tagli alle consulenze e alle indennità della giunta.

“La dichiarazione di dissesto fortemente voluta e perorata dall’amministrazione comunale è un colpo durissimo per la città, per i servizi, per chi attende di essere pagato dal Comune, per i dipendenti e per le prospettive di crescita e sviluppo”, dicono i consiglieri.

“Si poteva evitare? Certamente sì e noi lo abbiamo dimostrato in consiglio comunale e messo nero su bianco. Il dissesto non era una scelta obbligata ma il sindaco Cutello ha fatto di tutto per voler arrivare a questo punto in modo tale da poter scaricare interamente sul passato le responsabilità e per poter guardare, alla fine del suo mandato, a una uscita da questo stato delle cose ed ergersi a salvatore della patria”

Poi proseguono: “In mezzo però ci sono cittadini, lavoratori, aziende, dipendenti. Tutto sulla loro pelle: pagano scelte sbagliate di oggi e gestioni scellerate del passato. Il dissesto poteva essere evitato con un piano di riequilibrio finanziario da spalmare su più anni che avrebbe consentito – con ragione ed oculatezza – di evitare il “crack” del Comune. Ma è molto più grave ciò che è stato fatto sui numeri per poter ingiustamente dichiarare il dissesto”.

I consiglieri entrano così nello specifico: “Il problema si pone per il bilancio di previsione 2023-2025.Il punto cruciale è aver scelto di non inserire al primo anno, in competenza ed in cassa, le entrate del fondo di rotazione che avrebbero pareggiato il bilancio del primo anno e ridotto sensibilmente la spesa per gli anni successivi consentendo di gestire politicamente il debito. Abbiamo dimostrato, carte e conti alla mano, che il disavanzo è di 4.913.801 e i debiti fuori bilancio ammonterebbero a 2.640.373 euro (che in ogni caso andavano prima riconosciuti dal consiglio comunale)”

“Il Comune di Chiaramonte avrebbe potuto chiedere aiuto allo Stato accedendo al “fondo di rotazione” per i Comuni in difficoltà che ammonta a 300 euro per cittadino. Complessivamente Chiaramonte poteva ottenere 2.168.000 di euro che nell’ottica di un piano di riequilibrio sarebbero stati risolutivi per i conti dell’ente, ma la maggioranza consiliare che sostiene Cutello ha rifiutato questa soluzione e preferito il dissesto. Inoltre, abbiamo dimostrato come la nostra soluzione avrebbe ottenuto un bilancio di parte corrente per l’anno 2023 di +174,30 euro, per l’anno 2024 di + 679.049 euro e per l’anno 2025 di + 486.522 euro”.

“L’aspetto ancor peggiore – continuano i consiglieri – e che abbiamo sottolineato pure durante la seduta, è che il dott. Passari, tra i revisori dei conti, sosteneva favorevolmente la nostra tesi durante la pausa chiesta dalla maggioranza per valutare la nostra proposta. Rientrati in aula però, i revisori ritardano ad entrare e si presentano solo in due: giusto il dott. Passari aveva necessità di andare via.”

I consiglieri poi concludono: “Il sindaco non ha voluto salvare l’ente ed ha scelto di non sporcarsi le mani. Non ha voluto il piano di riequilibrio per poter fare, oggi il martire e domani il salvatore del Comune. Il tempo delle recite è finito e il re è nudo”.

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