Ecco perché l’anno scolastico appena iniziato non sarà affatto una “passeggiata”. L’analisi della docente di Ragusa Marinella Tumino

Corriere di Ragusa Attualità

Ecco perché l’anno scolastico appena iniziato non sarà affatto una “passeggiata”. L’analisi della docente di Ragusa Marinella Tumino

di MARINELLA TUMINO *

RAGUSA – Mercoledì 13 settembre tutti gli studenti siciliani sono tornati tra i banchi di scuola. Un nuovo anno scolastico, ricco di sfide persistenti e nuove iniziative promettenti, li attende. Ma cosa bolle in pentola? Dopo i 3 anni di restrizioni a causa della pandemia, già dallo scorso anno scolastico tutto è tornato alla normalità, eppure il “tempo sospeso” vissuto nell’era covid ha seminato negli studenti un grande senso di apatia e disinteresse. Si parla, infatti, di un effetto long covid e si fatica a tornare ai livelli pre covid.

Lo testimoniano le ultime indagini statistiche e i risultati delle prove Invalsi 2023 che sono allarmanti. Da essi si evince la mancanza di acquisizione di competenze che consentirebbero con una certa facilità l’immissione nel mondo del lavoro; inoltre, la metà dei giovani, alla fine delle superiori, non è in grado di comprendere quello che legge (soltanto il 51% degli studenti, raggiunge almeno il livello base), con un divario tra Nord e Sud che raggiunge la quota di 23 punti percentuali. Da tenere in gran considerazione è pure la dispersione scolastica non solo in età scolare, ma anche nei giovani fuori dall’obbligo scolastico che abbandonano prematuramente l’istruzione. Dati alla mano, non si può certo asserire che l’anno scolastico che sta per iniziare sarà una “passeggiata”.

Ci sarà da lavorare, e tanto. Quindi, noi insegnanti dovremo rimboccarci le maniche da subito. Non abbiamo una ricetta in merito, tuttavia il primo step fondamentale sarà la fase della programmazione che, come sempre del resto, dovrà tenere conto del “prezioso materiale umano” con cui avremo a che fare. Sarà necessario usare delle strategie didattiche per rendere le lezioni accattivanti e stimolanti affinché i giovani possano lavorare con un certo impegno. E’ necessario trasmettere loro l’idea che il fine per cui studiare sono loro e non solo l’interrogazione, che conoscere e apprendere qualcosa li renderà più liberi e pienamente soddisfatti, perché proprio quel qualcosa ha reso più liberi e soddisfatti noi adulti.

Sprigioniamo la loro voglia di essere felici, appassionandoli con ciò che più è nelle loro corde, come musica, arte, videogame. Dobbiamo aiutarli ad acquisire autonomia, indipendenza, a tirar fuori le loro vere essenze; insegniamo loro anche l’importanza dell’inclusione e della solidarietà, che permette sempre di dare una mano ai compagni che sono in difficoltà. E’ proprio la Scuola che consente la socialità, di curare le relazioni interpersonali, di vivere la quotidianità di gruppo e di confrontarsi con gli altri, di aprire orizzonti inediti e sviluppare la propria sensibilità, i propri talenti e il proprio spirito critico

Tra le novità che apparentemente sembrano promettenti per questo nuovo anno sono le figure del docente tutor e del docente orientatore. Circa 50.000 di questi educatori saranno operativi nelle scuole e avranno il compito di supportare gli studenti nell’effettuare scelte consapevoli per il proprio futuro e di costruire percorsi di studio e lavoro che possano valorizzare i loro talenti unici. I tutor avranno anche il ruolo di favorire il recupero per gli studenti con difficoltà, allo stesso tempo consentendo agli studenti dotati di abilità particolari di svilupparle appieno.

Io personalmente resto, comunque, del parere che è fondamentale che ogni insegnante/educatore, che opera concretamente all’interno della scuola, deve lavorare per migliorare l’esperienza educativa dei giovani. Tra le priorità vi sono il diritto allo studio, l’inclusione e il supporto personalizzato agli studenti. Tutti i docenti indistintamente devono lavorare per queste priorità indiscusse e per un sistema educativo che sia in grado di rispondere alle esigenze mutevoli dei giovani e di prepararli al meglio per il loro futuro.

Ebbene, allora si riparte con tanta grinta e voglia di fare! E, usando il gergo marinaresco, avanti tutta col vento in poppa! Dunque, buon anno scolastico a tutti e a tutte!

*Docente

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