La creazione dell’innovativo Museo Digitale con tutta la storia di Vittoria e Scoglitti nei locali del Castello dei Conti di Modica

Corriere di Ragusa Attualità

La creazione dell’innovativo Museo Digitale con tutta la storia di Vittoria e Scoglitti nei locali del Castello dei Conti di Modica

VITTORIA – La giunta ha messo in cantiere la creazione del Museo Digitale della Storia di Vittoria e Scoglitti e del suo territorio. Questo innovativo progetto vedrà la luce nei locali del Castello dei Conti di Modica in Piazza Giovanni Alfonso Enriquez e rappresenterà una risorsa preziosa per preservare e condividere la ricca storia e la cultura della nostra comunità. Il Museo Digitale sarà organizzato in diverse sezioni, ciascuna dedicata a un aspetto specifico della storia e della cultura locale:

1. Sezione Archeologica: Questa sezione ospiterà foto e schede dei vasi e altri reperti di epoca greca e romana ritrovati nella necropoli settentrionale di Camarina. Sarà un’opportunità per esplorare le radici antiche della nostra comunità.

2. Sezione Storica: la digitalizzazione dell’Archivio Storico Comunale (che contiene atti amministrativi dal 1818 in poi) consentirà agli studiosi e ai visitatori di accedere facilmente a documenti storici, registri, e atti che testimonino l’evoluzione di Vittoria nel corso dei secoli. Saranno digitalizzati anche gli archivi comunali odierni, gli archivi delle scuole, delle società operaie di mutuo soccorso e quant’altro fosse necessario.

3. Sezione Religiosa: saranno presentate copie degli archivi parrocchiali, compresi battesimi, matrimoni e morti, offrendo una panoramica della tradizione religiosa e spirituale della nostra comunità, nonché la documentazione fotografica del “cuore settecentesco” della Città, costituito da ben sei chiese (San Giovanni, Grazia, San Biagio, Cappuccini, San Francesco e San Giuseppe), nonché le altre più moderne.

4. Sezione Fotografica: Questa sezione conterrà una raccolta di foto antiche e moderne di Vittoriesi, consentendo un confronto tra il passato e il presente della Città, nonché diari, lettere, documenti e quant’altro le famiglie vittoriesi vorranno donare per preservare.

5. Fondo Gastronomico: gli appassionati di cucina potranno esplorare una ricca collezione di ricette antiche e moderne, scoprendo le tradizioni culinarie della nostra terra.

6. Fondo Manufatti: la catalogazione di carretti, oggetti di creta, legno e ferro, e qualsiasi altra documentazione ritenuta pertinente contribuirà a preservare il patrimonio artistico e artigianale della zona

7. Fondo Liberty: con catalogazione e foto di facciate e interni dei numerosi esempi di Liberty vittoriese.

“Si tratta di un progetto a lunga scadenza – ha dichiarato l’Assessore ai beni ed alle Attività Culturali Paolo Monello – che necessita di attrezzature informatiche adeguate, di giovani informatici che digitalizzino i documenti. Si tratta di una gigantesca operazione di recupero della memoria di un’intera collettività, nella consapevolezza che Vittoria, nata dal nulla, è oggi l’ottava città della Sicilia (su 390 Comuni), per popolazione ed una delle realtà economicamente più vivaci. Vittoria merita questo progetto, che sarà necessariamente realizzato a stralci e abbiamo voluto istituirlo simbolicamente proprio nell’edificio che fu costruito per primo nella nuova “Terra di Vittoria” a cominciare dal 10 marzo 1607.

L’edificio, noto come Castello e simbolo del potere baronale, ai primi dell’Ottocento fu trasformato in carcere, destinazione mantenuta fino ai primi anni ’50. Ristrutturato nei primi anni ’80 fu riaperto il 24 aprile 1985, ospitando la cosiddetta “epigrafe di Ippò” e reperti della civiltà contadina donati dal col. Giuseppe Coria. Intitolato al prof. Virgilio Lavore, nel corso degli anni ha avuto varie destinazioni. Ora è tempo che torni ad essere il “primo edificio” per importanza storica”.

“Il sogno di questa Amministrazione – ha sottolineato il sindaco Francesco Aiello – è quello di recuperare all’uso pubblico il cortile posteriore, con un meraviglioso belvedere sulla valle dell’Ippari. Speriamo di farcela”.

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