Se anche il Vescovo porta a spalla il simulacro: è accaduto a Giarratana per la festa di San Giuseppe. Un evento insolito che ha colpito i fedeli

Corriere di Ragusa Attualità

Se anche il Vescovo porta a spalla il simulacro: è accaduto a Giarratana per la festa di San Giuseppe. Un evento insolito che ha colpito i fedeli

GIARRATANA – Non capita tutti i giorni che un Vescovo, coinvolto dal clima della festa, decida di affiancare i portatori e di sostenere anche lui il peso del simulacro. E’ accaduto domenica scorsa a Giarratana, in occasione delle celebrazioni settembrine di San Giuseppe. Protagonista, in questo caso, il Vescovo ausiliare di Messina, Mons. Cesare Di Pietro, che, dopo avere celebrato la messa solenne in chiesa Madre e avere preso parte regolarmente alla prima parte della processione mattutina, dopo la sosta nella chiesa di San Bartolomeo, avendo esultato per l’entusiasmo che avevano animato le iniziative a cui aveva assistito sino a quel momento, ha chiesto ai portatori, al microfono, di poterli affiancare, per potere vivere in maniera più piena la festa.

E così è regolarmente accaduto, con Mons. Di Pietro che ha aiutato, tra gli applausi, a portare il simulacro sino alla conclusione della processione mattutina, con il rientro in chiesa Madre. Un gesto molto significativo e grandemente apprezzato dalla comunità locale dei fedeli. Prima, tra l’altro, c’era stato il sempre emozionante momento della “Sciuta”, caratterizzata dl lancio di ‘nzaireddi colorati tra il giubilo dei presenti. Ieri pomeriggio, sul sagrato della chiesa Madre si è tenuta la tradizionale “cena” con la vendita dei doni raccolti poco prima.

In serata, la processione con il simulacro per le vie principali del centro che erano state debitamente ripulite, il giorno prima, dall’impresa ecologica Busso Sebastiano che ha effettuato un’azione di pulizia straordinaria per rendere il più possibile decorose le arterie stradali in questione. Al momento del rientro, poi, lo spettacolo pirotecnico. Infine la reposizione del simulacro del patriarca nella cappella dell’altare maggiore e la chiusura della festa, sancita dal parroco, il sacerdote Francesco Mallemi.

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