I residenti non vogliono il distributore di carburante, i cui lavori di ampliamento sono fermi. L’avvocato si rivolge al sindaco

Corriere di Ragusa Attualità

I residenti non vogliono il distributore di carburante, i cui lavori di ampliamento sono fermi. L’avvocato si rivolge al sindaco

MODICA – I residenti di via Clelia, strada che si congiunge alla via Alcide de Gasperi, da tempo lamentano “L’illegittima proroga della concessione del distributore insistente su tale ultima via e l’illegittima autorizzazione al relativo ampliamento”, come si legge testualmente nella nota inviata dall’avvocato Martino Modica, cui gli stessi residenti si sono rivolti per tutelare le loro ragioni.

“In forza della normativa vigente – prosegue la nota del legale – ai distributori di carburanti privi di sede propria, non può essere rinnovata l’autorizzazione: eppure al distributore insistente sulla pubblica via Alcide De Gasperi tale concessione è stata prorogata, ed è stato autorizzato perfino l’ampliamento, i cui lavori sono peraltro bloccati da mesi, con tutte le pregiudizievoli ricadute del caso. Il cantiere, allo stato fermo, mette costantemente in pericolo gli utenti della strada ed i residenti. Con l’inizio dell’anno scolastico – conclude l’avvocato – tale pericolo si acuisce essendo assolutamente intuibile l’aumento dell’intensità del traffico veicolare”.

Pertanto, con nota sottoscritta dai residenti della zona, in data 6 settembre 2023 è stata protocollata al comune la sottostante nota che riportiamo integralmente.

Oggetto: Segnalazione disagi e pericoli connessi all’illegittimo ampliamento del distributore di carburanti sito in Viale Alcide De Gasperi

I residenti della via Clelia, sottopongono all’attenzione della S.V. Ill.ma D.ssa Maria Monisteri Caschetto, nella qualità di Sindaco di Modica, la seguente situazione.

Da più di un anno, la società titolare del distributore di carburanti sito in via Alcide De Gasperi, in forza della concessione per l’occupazione di suolo pubblico prot. N. 3218 del 22/01/2010, in rinnovo giusta nota del 18/05/2016, ha intrapreso i lavori di ampliamento del sito. Sin dall’inizio di tali lavori, noi residenti abbiamo destato più di una perplessità in ordine alla ragionevolezza, alla sicurezza e alla legittimità di tale iniziativa. Sotto il profilo della sicurezza e della ragionevolezza, non v’è dubbio alcuno che, un distributore che insiste sulla pubblica via, crea notevoli disagi, ostacoli e rischi alla normale viabilità urbana. È facile pensare, ad esempio a quali pregiudizi si va incontro ove un mezzo pesante sosti sul viale Alcide De Gasperi per fare rifornimento; o ai rischi di incendio (che promanano dai vapori dei carburanti) durante le operazioni di scarico dall’autobotte nei recipienti insistenti sulla sede stradale: operazioni che verrebbero effettuate in mezzo ai veicoli a combustione che frattanto transitano sulla pubblica via.

V’è di più. Il viale Alcide De Gasperi, durante le ore mattutine, è altamente frequentato da autobus di studenti pendolari, che già di per sé aumentano l’intensità del traffico veicolare. Immaginabili sono gli ingorghi che si creerebbero a seguito della presenza del distributore. Proprio per le superiori ragioni, taluni degli scriventi hanno chiesto l’accesso agli atti amministrativi e, con particolare stupore, hanno appreso che la concessione Comunale non avrebbe potuto essere rinnovata in ragione del disposto di cui all’art. 1 comma 101, 102, 103, 111 e 112 l. 124/2017, a tenore del quale

<<101. I titolari dell’autorizzazione di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 11 febbraio 1998, n. 32, e successive modificazioni, o di concessione, laddove prevista, degli impianti di distribuzione dei carburanti hanno l'obbligo di iscrizione nell'anagrafe di cui al comma 100 del presente articolo […] 102. Contestualmente all'iscrizione nell'anagrafe di cui al comma 100 del presente articolo i titolari degli impianti di distribuzione dei carburanti devono presentare una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà […] attestante che l'impianto di distribuzione dei carburanti ricade ovvero non ricade, in relazione ai soli aspetti attinenti alla sicurezza della circolazione stradale, in una delle fattispecie di incompatibilità previste dalle vigenti disposizioni regionali e meglio precisate, ai soli fini della presentazione della dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, ai commi 112 e 113 del presente articolo, ovvero che, pur ricadendo nelle fattispecie di incompatibilità, si impegnano al loro adeguamento, da completare entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge. 103. Qualora l'impianto di distribuzione dei carburanti ricada nelle fattispecie di incompatibilità di cui al comma 102 e il titolare non si impegni a procedere al relativo completo adeguamento, lo stesso titolare cessa l’attività di vendita di carburanti entro quindici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e provvede allo smantellamento dell'impianto. Contestualmente, l'amministrazione competente dichiara la decadenza del titolo autorizzativo o concessorio relativo allo stesso impianto, dandone comunicazione al Ministero dello sviluppo economico, ai fini dell'aggiornamento dell'anagrafe di cui al comma 100, alla regione e all'Agenzia delle dogane e dei monopoli. […] 111. Eventuali segnalazioni relative a impianti incompatibili operanti successivamente alla data di cui al comma 103 sono inviate all'amministrazione territorialmente competente per il rilascio del titolo autorizzativo o concessorio, alla regione competente e al Ministero dello sviluppo economico. 112. Con riferimento alla dichiarazione di cui al comma 102 del presente articolo, gli impianti ubicati all'interno dei centri abitati, delimitati dai comuni ai sensi dell'articolo 4 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, sono considerati incompatibili, in relazione agli aspetti di sicurezza della circolazione stradale, nei seguenti casi: a)impianti privi di sede propria per i quali il rifornimento, tanto all'utenza quanto all'impianto stesso, avviene sulla carreggiata, come definita all'articolo 3, comma 1, numero 7), del codice di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285; […]>>
De iure condito, pertanto, la concessione non può essere rinnovata ed, anzi, avrebbe dovuto essere revocata. Non solo. La richiesta della società concessionaria ha ricevuto parere negativo dagli enti preposti (primo fra tutti, il comando di polizia locale). Ciò nonostante, i lavori sono stati intrapresi e, ad oggi, risultano bloccati. La situazione attuale rivela già di per sé gli inconvenienti e le pregiudizievoli ricadute future per il traffico urbano. La mattina si assiste, sovente, a blocchi del traffico dovuti all’ingombro dato dal cantiere. Gli autobus stentano a passare e noi assistiamo quotidianamente al pericolo che gli studenti, non riuscendo a fruire del passaggio pedonale, occupano la carreggiata di marcia ove a stento passano le autovetture, esponendosi al rischio di incidenti.

Assistiamo, inoltre, a sinistri di autovetture e motocicli (che, com’è noto, sorpassano a gran velocità le autovetture sia a destra che a sinistra), che impattano contro la recinzione a protezione del cantiere e/o sui massi che stanno alla base della medesima recinzione. Sussiste, ancora, il pericolo costante di potenziali incidenti che possono coinvolgere le autovetture ed i pedoni che, fuoriuscendo dalla via Clelia (ove c’è un ingresso della scuola “G. Albo”) si immettono sul Viale Alcide de Gasperi.

Per quanto sopra esposto, non solo il distributore sopra descritto dovrebbe essere in toto rimosso, ma non è nemmeno ragionevole e concepibile consentirne l’ampliamento. Tanto soprattutto alla luce di quanto sta già accadendo, in termini negativi, per il traffico veicolare e per la sicurezza dei cittadini. Lo stato attuale del cantiere necessita, a parere degli scriventi, di un immediato intervento risolutivo che garantisca la sicurezza tanto dei residenti, quanto dei pedoni, quanto ancora dei conducenti i mezzi di trasporto.

Modica, lì 04/09/2023

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