L’uomo che accoltellò a morte nel sonno la cognata a Giarratana è compatibile col regime carcerario o è a rischio suicidio? Perizia

Corriere di Ragusa Cronaca

L’uomo che accoltellò a morte nel sonno la cognata a Giarratana è compatibile col regime carcerario o è a rischio suicidio? Perizia

GIARRATANA – L’uomo che accoltellò a morte nel sonno la cognata è compatibile col regime carcerario o è a rischio suicidio? Per rispondere a questo quesito il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ragusa Elio Manenti ha nominato il consulente tecnico d’ufficio Giuseppe Asaro per accertare le attuali condizioni di salute del 66enne Mariano Barresi e verificare se siano compatibili o meno con il regime carcerario, o se sia possibile prevedere le cure necessarie in caso di detenzione in carcere. Il magistrato aveva rigettato la richiesta di collocamento in comunità terapeutica di Barresi. Ora quest’ultima decisione del giudice di procedere con una nuova perizia arriva dopo il deposito della perizia di parte dello psicoterapeuta e criminologo Silvio Ciappi che aveva sottolineato, tra l’altro, il grave rischio di suicidio o di atti di violenza da parte di Barresi.

Il perito dovrà, qualora non sussistano strutture sanitarie penitenziare adeguate, individuare un luogo di cura, di assistenza e di accoglienza compatibili con le esigenze cautelari. Barresi era stato trasferito da Ragusa nel carcere di Caltagirone per essere sottoposto a sorveglianza 24 ore su 24. L’uomo è accusato di omicidio aggravato da motivi abbietti per avere approfittato della minorata difesa della vittima, la 51enne Rosalba Dell’Albani, accoltellata a morte nel sonno.

La vittima dormiva nel letto accanto all’anziana madre, nella casa di 3 piani a Giarratana in cui abitavano anche le 2 sorelle ed il marito di una di loro, ovvero il suo assassino. Barresi, per motivi ignoti, aveva preso un coltello, recandosi nell’appartamento dove si trovava la vittima (le porte dello stabile erano lasciate regolarmente aperte perché coloro che ci vivevano erano tutti imparentati) e accoltellandola a morte nel sonno, davanti agli atterriti e impotenti occhi dell’anziana madre, che si era svegliata in quel momento. L’omicidio resta ancora senza un movente.

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