Agosto, medusa mia io ti conosco! Diverse segnalazioni nel mare di Playa Grande. Ma le spiagge siciliane sono “invase” anche dal granchio blu

Corriere di Ragusa Attualità

Agosto, medusa mia io ti conosco! Diverse segnalazioni nel mare di Playa Grande. Ma le spiagge siciliane sono “invase” anche dal granchio blu

SCICLI – Bagnanti timorosi lungo il litorale sciclitano per la presenza di meduse in mare. L’amministrazione comunale ha lanciato l’allarme, invitando alla prudenza. “Meduse, si raccomanda attenzione – scrive il comune di Scicli in un avviso – sono arrivate oggi diverse segnalazioni di bagnanti di Playa Grande che hanno avvertito la cosiddetta “puntura da medusa”. Le meduse urticanti presenti nelle coste ragusane sono molto comuni e appartengono alla specie Pelagia Noctiluca – viene precisato – l’invito che il Comune rivolge ai bagnanti è di prestare attenzione evitandone il contatto ma al tempo stesso di rispettarle. Accade infatti che quando spiaggiano vi siano atteggiamenti impropri di accanimento del tutto contrari al rispetto dell’ecosistema marino”.

Quella segnalata a Scicli è una medusa molto comune nel Mediterraneo, dal cappello color viola rosaceo traslucido. Presenta dei filamenti che possono rivelarsi particolarmente urticanti e che possono essere molto lunghi, anche più di un metro. Per questo è importante fare molta attenzione una volta in acqua.

A causare la dolorosa puntura sono le estremità urticanti dei tentacoli, che possono essere lunghi svariati metri e vengono usati proprio a scopo difensivo. In questi casi occorre uscire subito dall’acqua e risciacquare le zone colpite. È importante farlo con acqua di mare e non con acqua dolce: la prima ripulisce la pelle dai residui della medusa e diluisce le tossine non ancora penetrate, la seconda invece può favorire la scarica di veleno. Bisogna evitare di grattarsi. Le creme al cortisone o contenenti antistaminico sono inutili: fanno effetto dopo circa mezz’ora, cioè quando la fase peggiore della reazione infiammatoria è già passata. Per alleviare il prurito e bloccare la diffusione delle tossine, piuttosto, è bene applicare un gel astringente al cloruro di alluminio o uno spray lenitivo all’acqua di mare. Nelle settimane successive bisogna evitare di esporre le zone colpite al sole, perché la pelle è molto più sensibile.

La puntura di medusa può causare shock anafilattico: è bene recarsi in ospedale quindi se la reazione cutanea diventa molto estesa e si associa a respirazione difficoltosa, confusione mentale, sudorazione e pallore. Anche chi soffre di cuore deve fare maggiore attenzione, perché il forte dolore può causare un malore. Tra le soluzioni “casalinghe” consigliate in caso di puntura di medusa ci sono, ad esempio, l’applicare sulle zone colpite sostanze calde (sabbia, pietre, acqua), ammoniaca, urina, aceto… È vero che il calore disattiva le tossine urticanti, ma per avere questo effetto la temperatura dovrebbe essere di almeno 40 gradi. Nessuno di questi rimedi è davvero efficace e, anzi, rischia di aggravare l’infiammazione in corso.

Ma in Sicilia è allarme anche per il granchio blu, che ha invaso soprattutto lo Stagnone di Marsala, dove nei scorsi giorni una bimba è stata colpita da una delle chele e si sono rivelati necessari ben 8 punti di sutura. Si tratta di una razza estremamente aggressiva. Il granchio blu è un predatore vorace capace di mettere a rischio la biodiversità dei mari e di arrecare ingenti danni agli allevamenti di cozze, vongole, ostriche e all’itticoltura. Si riproduce a ritmi vertiginosi ed è anche capace di tagliare le reti con le sue robuste chele.

Il granchio blu, noto anche come “il killer dei mari”, è una specie invasiva e aliena: il crostaceo è originario dall’Atlantico del Nord e si sta velocemente diffondendo nel Mediterraneo. L’industria del pesce e dei molluschi ha accusato il colpo, così il governo ha stanziato fondi per sostenere il settore. Intano in un agriturismo a Eraclea, Coldiretti veneziana ha presentato una manifestazione culinaria nel corso della quale ha mostrato alcune ricette a base di granchio blu. “Il crostaceo – dicono da Coldiretti – potrebbe rappresentare un’importante opportunità sul fronte “ittiturismo, pescaturismo e dagli agriturismi sul litorale, nel rispetto delle normative territoriali”. Da predatore, dunque, a preda: “Il granchio blu – conclude Coldiretti – vanta tra l’altro proprietà nutrizionali importanti, grazie a una presenza forte di vitamina B12, estremamente preziosa per l’organismo umano ma ha anche un sapore delicato e gustoso“. E i prezzi tutto sommato non sono proibitivi dal momento che si aggirano intorno ai dieci euro al chilo.

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