La bella storia di integrazione e lavoro nel segno della tradizione iblea del gambiano Lamin, che realizza muri a secco

Corriere di Ragusa Attualità

La bella storia di integrazione e lavoro nel segno della tradizione iblea del gambiano Lamin, che realizza muri a secco

RAGUSA – La ricostruzione di un muro a secco, seguendo le tecniche sapienti e magistrali dei nostri nonni, può diventare una valida occasione di integrazione. Ne sa qualcosa il giovane titolare di una piccola società, originario del Gambia, a cui Proxima ha dato incarico per la realizzazione di un tratto della cintura di confine degli orti sociali di via Grazia Deledda a Ragusa. Lamin, dopo essere sbarcato a Pozzallo nel 2015, ha partecipato, dal 2016 al 2017, al progetto “Costruiamo saperi” promosso dalla Caritas diocesana di Ragusa in cui ha appreso le tecniche tradizionali da artigiani del posto. La grande voglia e la capacità di apprendere e di rendersi autonomo progressivamente sono stati i suoi punti di forza.

E così dall’impresa edile è passato ad un’impresa specializzata mentre a Magnì sperimentava la sistemazione di muri a secco ammalorati: successivamente la decisione di mettersi in proprio e di diventare imprenditore. Alcuni valori hanno sempre contraddistinto Lamin: serietà, grande rispetto umano, affidabilità, generosità, legalità. Il classico esempio di come si possa agire con l’intento di combinare il discorso dell’integrazione con la rivalutazione degli antichi lavori siciliani. “Anche perché – chiarisce il presidente della cooperativa sociale, Ivana Tumino – questa attività, inserita nella programmazione di Fari 5, attualmente in corso, finanziata dal dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri, funge anche da formazione per i beneficiari dei nostri progetti che stanno affiancando nella ricostruzione del muro a secco il giovane in questione. Un affiancamento, dunque, che consente ai nostri ragazzi di sviluppare delle interessanti competenze specifiche. Riteniamo una interessante sperimentazione, dunque, quella che si sta portando avanti e che, magari, potrà avere attuazione anche per altre circostanze del genere. Vorrei mettere in evidenza quanto sia importante fare rete e riuscire a convogliare tutte le forze verso un obiettivo comune”.

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