Pnrr, tagliate le risorse al Sud. La provincia di Ragusa perde oltre 80 milioni di euro. Insorgono Cgil e sindaco Cassì

Corriere di Ragusa Attualità

Pnrr, tagliate le risorse al Sud. La provincia di Ragusa perde oltre 80 milioni di euro. Insorgono Cgil e sindaco Cassì

RAGUSA – “La rimodulazione dei programmi del Pnrr da parte del Governo Meloni si accanisce ancora una volta contro il sud”: lo dichiara la Cgil per il tramite del suo segretario Peppe Scifo. “I tagli effettuati su alcune missioni strategiche – si legge nella nota – intaccano fortemente la possibilità di una crescita sociale, economica e di coesione dei territori. Per quanto attiene la Regione Sicilia la rimodulazione farà venire meno risorse per circa 1,5 miliardi di euro.

Tra le misure eliminate, figurano fondi per le “piccole opere” dei Comuni, rigenerazione urbana, riduzione del rischio idrogeologico, utilizzo dell’idrogeno per la decarbonizzazione, infrastrutture sociali, impianti innovativi, valorizzazione dei beni confiscati alle mafie e verde urbano. Il quadro è ancora soggetto a modifiche e il governo sta cercando di preservare i fondi in pericolo di non essere spesi o rendicontati all’interno del PNRR. Entro il 31 agosto, inizierà ufficialmente il negoziato con l’Unione Europea.

Venendo alla provincia di Ragusa sui fondi appaltati fin qui dal Pnrr, che ammantano a 191.910.000 euro, si registrano tagli pari a 80.220.000 euro, conseguenza della rimodulazione che è pari al 41,80% in meno.
Questo il quadro sinottico della stato dei fatti:

Missione Taglio previsto a Quota di tagli ricadente nel territorio della provincia di Ragusa
M5C3 1.1.1.
Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità € 724.999.998,00 € 3.700.000,00
M5C3 1.2
Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie € 300.000.000,00 € 2.380.000,00
M2C4 2.2
interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni € 6.000.000.000,00 € 23.530.000,00
M5C2I2.1
Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale € 3.300.000.000,00 € 50.610.000,00
TOTALE TAGLI RAGUSA € 80.220.000,00

“La rimodulazione che si appresta a fare l’esecutivo – commenta Scifo – prevede uno spostamento di risorse da alcune missioni verso altre con un drastico taglio alle missioni dove sono previsti interventi di politiche sociali e di coesione. Questi tagli ricadranno principalmente sulla infrastrutture sociali, a partire da alcuni interventi previsti in sanità ed in particolare per il rafforzamento della medicina territoriale. Assolutamente miope è la riduzione di risorse a valere sulla missione relativa agli investimenti su rigenerazione urbana – conclude la nota – utili a mitigare situazioni di disagio e degrado sociale.”

L’INTERVENTO DEL SINDACO DI RAGUSA PEPPE CASSI’
Il sindaco di Ragusa Peppe Cassì interviene nel dibattito sulla vicenda. “Il dibattito politico cittadino sembra non interessarsi della questione, eppure credo meriterebbe grande attenzione da parte di tutti, a prescindere da ideologie e partiti, la scelta del Governo di riprogrammare parte dei finanziamenti del piano nazionale di ripresa e resilienza. Non solo perché il tema è di interesse nazionale e riempie da giorni le pagine dei principali quotidiani, ma perché gli effetti di questa decisione riguardano e riguarderanno da vicino anche i Comuni, compreso il nostro.

Gli “Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni” (6 miliardi), gli “Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale” (3,3 miliardi) e i “Piani urbani integrati” (2,5 miliardi) saranno rimodulati togliendo le relative risorse del Pnrr già assegnate ai Comuni, che hanno progetti avviati e opere in corso.

L’impegno del Governo di recuperare tutte le somme da altre fonti di finanziamento non è ancora sfociato in un provvedimento certo. E se il governo terrà fede alla promessa di utilizzare a tale scopo i fondi di coesione, già destinati agli enti locali, è chiaro che ai comuni verrebbero comunque a mancare risorse di cui sarebbero stati destinatari, e verrebbe attenuato l’impatto dell’afflusso delle risorse messe in campo dall’Unione Europea. Le Amministrazioni comunali hanno lavorato al massimo delle loro possibilità per non perdere le opportunità storiche del Piano straordinario di interventi post pandemici, e le città che come la nostra sono riuscite a rispettare tutte le scadenze imposte dai rigidi protocolli europei sono ora colte da un’improvvisa e immeritata incertezza.

Il presidente dell’Anci, il sindaco Antonio Decaro, ha scritto al Ministero dell’Interno chiedendo un incontro urgente “per trovare le risorse per le opere del Pnrr e ascoltare i sindaci su questioni che possono sembrare di competenza del Parlamento ma poi ricadono sul politico di prossimità, che è il sindaco”. La rimodulazione del Pnrr presentata in cabina di regia dal Governo italiano investe infatti 144 dei 349 obiettivi che scandiscono il programma fino al 2026: non è roba da poco.

A Ragusa, a titolo di esempio, la revisione riguarda gli interventi alla Vallata Santa Domenica, al Foro Boario, a Villa Moltisanti. La nostra Amministrazione ha costituito, come previsto dal piano straordinario di finanziamenti, un ufficio dedicato che ha dato prova di grande competenza ed efficienza, non mancando ad alcun incontro e occasione di approfondimento, e rispettando tutte le performance imposte. Oggi assistiamo con apprensione a questo inopinato cambio di rotta che richiede la massima attenzione anche della classe politica locale e della intera comunità”.

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