Sospensione del reddito di cittadinanza nel Ragusano: situazioni molto diverse nei comuni. La Cgil si mobilita

Corriere di Ragusa Attualità

Sospensione del reddito di cittadinanza nel Ragusano: situazioni molto diverse nei comuni. La Cgil si mobilita

RAGUSA – “Il Governo forse ha pensato di eseguire provvedimenti di sospensione del reddito di cittadinanza a fine luglio immaginando che ad agosto l’attenzione sarebbe stata deviata dal clima estivo e vacanziero. Invece non così non è stato. La Cgil di Ragusa si è subito attivata attraverso gli uffici di patronato e la segreteria confederale per monitorare in modo dettagliato la fase critica che si è appena avviata per le tante famiglie raggiunte dal provvedimento di sospensione della misura di sostegno”. Questo è quanto dichiara Peppe Scifo, segretario generale della Cgil di Ragusa in riferimento alle gravi questioni sociali aperte con la sospensione del Reddito di Cittadinanza; una misura sociale molto presente nel nostro territorio che tante preoccupazioni sta provocando a migliaia di famiglie che ne beneficiavano.

“Abbiamo subito interloquito con le Amministrazioni Comunali, in particolare i servizi sociali, e il Centro per l’Impiego, continua Peppe Scifo, per sapere in che modo si stanno muovendo dal momento in cui il provvedimento governativo stabilisce la presa in carico delle persone da parte dei servizi sociali. Abbiamo registrato situazioni diverse nei vari comuni, prendendo atto che qualcuno si è già attivato, mentre altri non sanno di preciso come muoversi in attesa di capire bene cosa fare. Addirittura abbiamo appreso che il Comune di Scicli, tramite la pagina di Facebook, invita i cittadini a non recarsi ai servizi sociali, cosa al quanto singolare e sbagliata, sia sotto il profilo formale ma soprattutto sostanziale perché le persone in difficoltà dovrebbero avere sempre come riferimento il Comune ed soprattutto i servizi sociali che dovrebbero essere strutturati per dare risposte a chi è in difficoltà.”

Si è appreso che il Centro per l’Impiego sta opportunamente convocando una riunione nei prossimi giorni insieme ai Comuni per stabilire un metodo comune e sinergico di azione. “La Cgil a questo punto – continua Peppe Scifo – ha chiesto al Direttore del Centro Provinciale per l’Impiego Gianni Vindigni, di prevedere anche la partecipazione delle organizzazioni sindacali visto che negli uffici di patronato in questi giorni arrivano tante persone per chiedere informazioni sulla loro posizioni e avere istruzioni in merito ai percorsi di presa in carico.

Se da un lato la nostra valutazione critica sul provvedimento del Governo è massima, dall’altro lato non ci tiriamo mai indietro e ci siamo subito messi al lavoro per dare un mano alle persone ma anche per mettere in campo una sinergia con gli uffici preposti dei Comuni e del Cpi. Ribadiamo ancora una volta la necessità di mettere in campo serie politiche attive del lavoro in parallelo alle misure di sostegno per chi attualmente è inoccupato.

Ma sappiamo pure che la questione è più complessa per come il Governo vuole intendere il principio di “occupabilità” che non può riferirsi esclusivamente alla condizione fisica e anagrafica delle persone ma bisogna valutarlo in relazione al contesto sociale ed economico, perché un conto è essere occupabili in Lombardia o in Veneto – conclude Scifo – un conto è esserlo in Sicilia regione con il più alto tasso di disoccupazione a livello europeo e con un sistema produttivo al collasso”.

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