Crisi idrica senza precedenti a Ispica dovuta allo scoppio della tubazione principale in via Vittorio Veneto e via Pietro Micca

Corriere di Ragusa Attualità

Crisi idrica senza precedenti a Ispica dovuta allo scoppio della tubazione principale in via Vittorio Veneto e via Pietro Micca

ISPICA – Crisi idrica senza precedenti ad Ispica, dovuta allo scoppio della tubazione principale in via Vittorio Veneto e via Pietro Micca avvenuto venerdì scorso. Secondo il consigliere comunale del Partito democratico Gianni Stornello, sono dimostrate “La fragilità del sistema di distribuzione dell’acqua potabile, visto che già da ben prima dell’incidente di venerdì scorso, c’erano zone di Ispica senz’acqua ed è notorio che circa la metà dell’acqua potabile si disperde a causa delle tubazioni vecchie, e l’incapacità dell’Amministrazione comunale di gestire l’emergenza”.

Il consigliere dem rileva che “A fronte dello scoppio della tubazione avvenuto venerdì pomeriggio, il fatto che il Coc, il Centro operativo comunale, che è l’unità di crisi che si istituisce in occasione di particolari emergenze, sia stato attivato parzialmente sabato e nella sua totalità domenica, denota che non si è subito avuta la percezione della gravità della situazione. O quanto meno dei suoi effetti in termini di assoluta mancanza di acqua per un periodo prolungato in buona parte di Ispica. A parecchi giorni dall’incidente – denuncia Stornello – si sta ancora lavorando al bypass che consentirà di isolare il tratto di tubazione inutilizzabile, mentre ad oggi girano per conto del Comune solo quattro autobotti, di cui una piccola. Incredibile. Ben oltre la metà di una città di 16.000 abitanti senza un goccio di acqua rifornita da solo quattro autobotti, in pieno luglio, con temperature da record che superano i quaranta gradi.

La popolazione si sta arrendendo e l’acqua la sta comprando, con le inevitabili spirali speculative. Perché – si chiede il consigliere Stornello – non è stato chiesto aiuto ai comuni vicini? Perché, tramite la Prefettura, non si è chiesto l’intervento dell’esercito? Il genio militare avrebbe rimesso in sesto la tubazione in una notte, anche sabato o domenica. Quando ci sono di mezzo le necessità dei beni primari della popolazione non c’è orgoglio che tenga: prima i cittadini, poi l’orgoglio. Qui nessuno – precisa l’esponente del Pd – sta gettando la croce agli amministratori per un tubo “mastro” che scoppia, per il fatto che su di esso negli anni ’70 e forse prima sono state costruite le abitazioni o per il caldo infernale di questi giorni. Ma sui tempi, sui modi, sulla capacità di avere subito l’idea della gravità della situazione sì, ci sono delle responsabilità. L’emergenza sta durando troppo per stare zitti e buoni. La gente ci incontra per strada, ci chiama, esprime con quella grande dignità tipica degli ispicesi la propria rabbia, nella quale si insinuano i soliti dubbi, le solite chiacchiere sulla gestione della lunghissima lista delle prenotazioni: non ci credo e non ci voglio credere. Per un’amministrazione che ha già abbastanza problemi di tenuta al suo interno, questa emergenza poteva essere – conclude Stornello – una sorta di appello per recuperare fiducia presso la città. Niente. Hanno perso un’occasione. A pagare sono i cittadini inermi dinnanzi a problemi più grandi di loro”.

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